Matrimonio in articulo mortis di Michela Murgia: cosa significa e come funziona il rito

Matrimonio in articulo mortis è il rito scelto dalla scrittrice per convolare a nozze. Un particolare modo usato solo in casi eccezionali.

Matrimonio in articulo mortis di Michela Murgia: cosa significa e come funziona il rito

Matrimonio in articulo mortis è il rito scelto dalla scrittrice Michela Murgia che, come è noto, sta combattendo contro una brutta malattia. Si tratta di un particolare rito che si usa in determinate situazioni.

Matrimonio in articulo mortis di Michela Murgia: cosa significa

Michela Murgia ha sposato Lorenzo Terenzi con matrimonio in articulo mortis. Letteralmente in latino si indica le azioni compiute da una persona quando è in pericolo di vita. La stessa scrittrice ha raccontato su Instagram perché ha fatto ricorso a questo rito.

“Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposat3 civilmente. Lo abbiamo fatto “in articulo mortis” perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato. Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo. Niente auguri, quindi, perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere. Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer. Le nostre promesse non saranno quelle che siamo stat3 costrett3 a fare l’altro giorno. Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalist3 o media vari. Il nostro vissuto personale, come quello di tutt3, oggi è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, uno in più per chi nella vita ha dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno”.

 

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Come funziona la celebrazione

Il rito è spiegato dall’Articolo 101 del Codice Civile (R.D. 16 marzo 1942, n. 262) “nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l’ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L’ufficiale dello stato civile dichiara nell’atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l’imminente pericolo di vita”.

Lo stesso articolo spiega quando si ricorre a questo particolare rito: “i casi per cui si può procedere a tale tipo di celebrazione riguardano un pericolo nel ritardo che potrebbe pregiudicare la stessa realizzabilità del matrimonio (tipicamente, una fase talmente avanzata di malattia che renderebbe imminente la morte di un soggetto). La falsa asserzione di tale circostanza costituisce una mera irregolarità della celebrazione e non incide sulla validità dello stesso”.