“Riaperture dal 26 aprile rischio calcolato? Calcolato male”: Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, ospite da Lilli Gruber a Otto e Mezzo dice no alla zona gialla rafforzata dal 26 aprile. “La vedo disperato”, esordisce Lilli Gruber nell’intervista. E lui risponde: “Sconsolato. Vi ricordate l’anno scorso la storia del virus all’aperto? Siamo andati tranquillamente verso la seconda ondata”.
Il video di Massimo Galli a Otto e Mezzo: “Riaperture dal 26 aprile rischio calcolato? Calcolato male”
“Abbiamo ancora 500mila casi attivi, che significa averne il doppio, perché non possono che essere più di così visto che ce ne sono sfuggiti molti. Abbiamo somministrato appena 23 dosi e mezzo di vaccino ogni 100 abitanti, e ci sono ancora molti anziani non vaccinati. In Inghilterra hanno una situazione migliore della nostra ma lo stesso Boris Johnson ha espresso che riaprire lo fanno per necessità’ di tipo economico ma già prevede casi, morti, difficoltà… Il sistema dei colori non ha funzionato, basta vedere la Sardegna. La curva dei contagi vede una flessione appena accennata, ma temo che avremo presto un segno opposto. A meno che non riusciamo a vaccinare così tanta gente da metterci al sicuro in fretta, ma non mi sembra questo il caso. Rimango in allerta e con grande preoccupazione”, dice il direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale Sacco.
“Sarei felicissimo di sbagliarmi. Piacere alla gente perché dico le cose che vogliono sarebbe bello. Ma in una situazione come questa non possiamo avere tutto liscio”. E ancora, dice Massimo Galli: “Abbiamo somministrato appena 23 dosi e mezzo di vaccino ogni 100 abitanti, e ci sono ancora molti anziani non vaccinati. In Inghilterra hanno una situazione migliore della nostra ma lo stesso Boris Johnson ha espresso che riaprire lo fanno per necessità di tipo economico ma già prevede casi, morti, difficoltà… Il sistema dei colori non ha funzionato, basta vedere la Sardegna. La curva dei contagi vede una flessione appena accennata, ma temo che avremo presto un segno opposto. A meno che non riusciamo a vaccinare così tanta gente da metterci al sicuro in fretta, ma non mi sembra questo il caso. Rimango in allerta e con grande preoccupazione”.
26 aprile: quali regioni hanno oggi i numeri da zona gialla?
Non entreranno lunedì prossimo in fascia gialla, perché come noto è stata sospesa fino a fine mese, ma sono ben 16, stando al monitoraggio della cabina di regia messo a punto oggi, le Regioni che hanno numeri da giallo, e che quindi possono ambire, ovviamente improvvisi peggioramenti permettendo, alla zona gialla “rinforzata” a partire dal 26 aprile, con i ristoranti aperti la sera e la ripartenza di sport e spettacolo.
Si tratta delle Regioni con indice Rt non superiore a 1, con una classificazione complessiva del rischio bassa o moderata e uno scenario di trasmissione 1 (dove 3 è quello più grave, da rosso). Sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Toscana, Umbria e Veneto. In zona rossa rimangono in base al monitoraggio Puglia, Val d’Aosta e Sardegna, mentre hanno ancora numeri da arancione Calabria e Sicilia.
Le regole della zona gialla rafforzata: cosa si può fare e non fare? Bar e ristoranti potranno restare aperti fino alle 18 per consumare all’interno dei locali. Dopo quell’ora sarà concesso solo l’asporto (fino alle 22) o la consegna a domicilio. I negozi saranno aperti nei giorni feriali anche nei centri commerciali secondo i normali orari previsti dai Comuni in cui si trovano, ma saranno costretti ad abbassare le serrande nei festivi e prefestivi. Le palestre e le piscine resteranno chiuse. Come spiegato sopra, non si potrà uscire dalla propria regione di residenza. Resta il coprifuoco sempre dalle 22 alle 5 del giorno seguente. “Gli spostamenti saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi”. Lo ha detto durante la conferenza stampa il premier Mario Draghi.