Marton (M5s): “Il caso del generale libico Almasri gestito direttamente da Meloni”

Per il senatore Marton, il ministro Nordio deve sicuramente spiegare quanto accaduto, ma la vera responsabile è Giorgia Meloni

Marton (M5s): “Il caso del generale libico Almasri gestito direttamente da Meloni”

“Nordio deve spiegare, ma nella vicenda Almasri ha giocato un ruolo decisivo la presidente Meloni”. Parola di Bruno Marton, capogruppo Esteri e Difesa al Senato del Movimento 5 stelle.

Marton, prima l’annunciato non arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in caso di un suo eventuale arrivo in Italia, ora la liberazione di Njeem Osama Almasri Habish, nonostante il mandato di cattura della Corte dell’Aja: l’Italia sembra aver deciso di schierarsi contro il diritto internazionale?
In pochi giorni due schiaffi alla Corte penale internazionale non sono una coincidenza. Sono due vicende che rispecchiano l’aberrante concezione che queste destre hanno della giustizia internazionale: vale solo finché mi torna comodo, altrimenti nessun imbarazzo a calpestarla. Quindi si cercano scappatoie indecenti come quell’immunità diplomatica per il criminale Netanyahu, o si ricorre direttamente a un’operazione politico-militare per sottrarre alla giustizia internazionale un ricercato già arrestato dalla Polizia italiana attivando addirittura l’intelligence e un volo militare per scortarlo in luogo sicuro. Credo che quest’ultima vicenda sia gestita direttamente dal nostro primo ministro come contropartita della gestione dei flussi migratori dalla Libia.

Il ministro Nordio, alla luce della liberazione del trafficante di esseri umani, dovrebbe dimettersi?
Nordio deve innanzitutto spiegare in Parlamento la dinamica dei fatti da un punto di vista procedurale e legale, per capire come sia stato possibile che i suoi uffici siano stati tenuti allo scuro per due giorni dalla Digos e dalla Questura di Torino del fermo ordinato dall’Interpol. Ma in questa vicenda, che vede il coinvolgimento dei servizi segreti che dipendono direttamente da Palazzo Chigi, ha giocato un ruolo decisivo la presidente Meloni, che deve spiegare le ragioni di questa grave scelta e dell’indegno uso dei nostri servizi segreti per scortare al sicuro un criminale ricercato.

Come si spiega l’immobilità delle istituzioni italiane? Molti dicono che se il generale libico avesse parlato, probabilmente in Italia molti si sarebbero preoccupati… Concorda con questa lettura?
Altro che immobilità: i massimi livelli istituzionali si sono mobilitati per proteggere un torturatore sanguinario che, probabilmente, una volta finito in mano ai giudici dell’Aja, avrebbe potuto svelare al mondo chi sono i criminali cui il governo Meloni, con i soldi dei contribuenti italiani, appalta la gestione del fenomeno migratorio in Libia. Difficile nascondere il sangue sotto la sabbia con i riflettori di un caso giudiziario internazionale in corso.