Marmolada, vittime e dispersi: il bollettino si aggiorna ora dopo ora anche se le ricerche stanno subendo dei rallentamenti a causa del maltempo. Tuttavia, arrivano sia brutte ma anche buone notizie.
Marmolada, vittime e dispersi: chi e quanti sono
Il distacco di una roccia, che ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio di Pian dei Fiacconi, sulla Marmolada, ha travolto diversi escursionisti causando vittime e dispersi. Purtroppo il bilancio non è positivo, tutt’altro: si registrano 8 vittime (tra cui almeno 3 italiani) con circa una trentina di persone disperse, presenti sul luogo al momento del distacco del seracco, anche se non ci sono ancora conferme sul numero esatto (15, secondo l’ultimo bilancio).
Tra le vittime annunciate c’è Filippo Bari, 27enne vicentino e papà di un bimbo: faceva parte della cordata di alpinisti della sezione di Malo del Cai. Un’altra vittima italiana è Davide Miotti, 51 anni, guida alpina di Tezze sul Brenta. Con lui ieri c’era anche la moglie Erica Campagnaro, come lui grande appassionata scalatrice. La coppia, che viveva a Cittadella, in provincia di Padova, aveva due figli di 25 e 16 anni. Il corpo di Erica però non sarebbe stato ancora identificato. Nulla da fare, nonostante l’esperienza, per la guida Paolo Dani di Valdagno. Solo quattro delle vittime sono state identificate. «Per oltre mille metri abbiamo trovato resti straziati in mezzo a una marea informe di ghiaccio e detriti», ha raccontato al Corriere della Sera Gino Comelli del Soccorso Alpino
Ci sarebbero invece 4 alpinisti vicentini tra i dispersi nel disastro: si tratta di 3 escursionisti, appartenenti alla sezione Cai di Malo, e una guida. Tra i dispersi inoltre ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei. Otto sono invece stranieri: tre romeni, un francese, un austriaco e quattro della Repubblica ceca. Due dei feriti, infine, sono di nazionalità tedesca: lo ha confermato all’ANSA il ministero degli Esteri a Berlino.
Le ricerche continuano con i droni: ritrovate e messe in salvo altre persone
Sulla montagna è rimasta un’enorme quantità di ghiaccio che rischia di staccarsi e dunque le ricerche devono velocizzarsi. Così sono intervenuti anche dei droni per aiutare. «Temo che le vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo, visto il numero dei dispersi e il fatto che siano rimaste parcheggiate 16 auto. La prima cosa da fare in questo momento è l’identificazione delle vittime che non sarà facile, servirà l’esame del dna» ha detto il procuratore Sandro Raimondi. C’è però anche una buona notizia: quattro persone, date in un primo tempo disperse nel crollo, sono state rintracciate e sono in salvo.
Tuttavia, le ricerche sono rallentate nelle ultime ore: a causa del maltempo che sta interessando la zona le ricerche dei soccorritori si fanno però difficoltose. Nessuno può raggiungere il ghiacciaio ed anche i droni stanno trovando difficoltà ad alzarsi in volo a causa della pioggia.