Marina peggio di Silvio. Il conflitto d’interessi è di casa con i Berlusconi

Altra bordata di Marina Berlusconi contro la tassa sulle banche. Che colpisce pure la sua Mediolanum.

Marina peggio di Silvio. Il conflitto d’interessi è di casa con i Berlusconi

Torna alla ribalta il vero partito che sostiene il governo Meloni senza nemmeno avere bisogno di mettere il piede dentro il Parlamento: i Berlusconi. A margine dell’assemblea di Confindustria a Roma Marina Berlusconi, la primogenita di Silvio, lancia una stoccata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ho apprezzato molte mosse del governo Meloni – dice – ma tra queste non c’è la tassa sugli extraprofitti delle banche. Capisco le motivazioni, ma non sono sufficienti a superare le grandi perplessità che ho sul merito e sul metodo. Non mi piace il termine extraprofitti: lo trovo fuorviante e demagogico”.

Altra bordata di Marina Berlusconi contro la tassa sulle banche. Che colpisce pure la sua Mediolanum

Quello sulle banche “è un provvedimento che si presta a dubbi e critiche e rischia di rendere il Paese meno attrattivo per gli investimenti esteri – aggiunge la figlia di Silvio Berlusconi, che nega la volontà di candidarsi alla presidenza di Confindustria -. Mi auguro che il Parlamento possa riformulare la norma rendendola più equilibrata”. Che la norma voluta dalla presidente del Consiglio interessi anche la banca di famiglia (Mediolanum) è un particolare che sfugge a parecchi cronisti. Ma Marina ne ha anche per la Bce. Riguardo l’ennesimo rialzo dei tassi, Berlusconi dice: “Speriamo che la cura non uccida il malato”.

E poi: “È il decimo rialzo consecutivo, spero che sia l’ultimo. L’economia ha bisogno di stimoli”. Regina della narrazione la primogenita di famiglia ci tiene a precisare come la dinastia non si sia accapigliata per dividersi i beni del padre: “È giusto sottolineare – dice ai giornalisti – quanto sia bella questa dimostrazione di armonia e di unità all’interno della famiglia e quanto sia bello per il nostro papà, perché ci ha educato a quei sentimenti che sono alla base di questa sintonia”.

C’è poi il fronte politico con una carezza al ministro Tajani: “Forza Italia? Stimo molto Antonio Tajani, noi abbiamo sempre dichiarato che rimarremo vicini al partito. È una questione di amore e di rispetto nei confronti del nostro papà. Tajani è una persona di grande esperienza ha accompagnato mio padre durante tutta la sua vita politica e sta guidando il partito in una fase di transizione con forte senso di responsabilità”. Che Forza Italia debba parecchie decine di milioni alla famiglia Berlusconi è un particolare che sfugge a parecchi cronisti.

La primogenita del Cavaliere non intende candidarsi. Ma resta proprietaria con i fratelli di Forza Italia

Dopo avere parlato alla nuora perché suocera intenda la figlia del fondatore di Forza Italia si dice soddisfatta del governo: “Sono contenta del fatto che finalmente il Paese abbia un governo stabile – dice – che è espressione della volontà popolare. Non accadeva da 11 anni e vi ricordate chi era allora il presidente del Consiglio. In generale ho apprezzato molto e ritengo molto positivo l’approccio responsabile del governo e di Giorgia Meloni sia nella gestione dei conti pubblici e in politica estera”.

Passa qualche ora e la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita corre sentendo profumo di berlusconismo: “Non possiamo che essere d’accordo con Marina Berlusconi, la tassa sugli extraprofitti delle banche solleva grandi perplessità”, scrive in una nota, “i dubbi da noi evidenziati subito dopo il Consiglio dei ministri che ha deciso la tassa, sono stati confermati anche dalla Banca centrale europea. Una mossa demagogica e populista che andrà cambiata in Parlamento e noi lavoreremo a questo scopo”, conclude.

Prima di salutare i giornalisti la figlia prediletta di Silvio ripete per l’ennesima volta di non volere entrare in politica. In effetti dopo avere sgridato la presidente del Consiglio, avvisato un leader del partito di cui è proprietaria e avere incassato i complimenti dei renziani la domanda è legittima: a che le serve candidarsi?