Maria Vorontsova e Katerina Tikhonova: le due figlie del presidente russo Vladimir Putin sono finite nella lista di obiettivi da sanzionare da parte dell’UE e degli Stati Uniti.
Maria Vorontsova e Katerina Tikhonova: chi sono le figlie di Putin
Vladimir Putin è stato sposato per 30 anni con Ljudimila che di professione era hostess di volo. I due si sposarono il 28 luglio del 1983 e presto arrivarono le loro due figlie: Maria (classe 1985) e Katerina (venuta al mondo nel 1986). Il divorzio fu annunciato in occasione di un gran ballo al Cremlino e presentato come decisione condivisa e pacifica.
Fino al 1999 hanno studiato alla Scuola Tedesca di Mosca. Con l’elezione di Vladimir Putin a Primo Ministro, le cose cambiano. Le bambine vengono ritirate dalla scuola ed educate privatamente. Oggi Maria ed Katerina hanno rispettivamente 36 e 34 anni e hanno cambiato identità per motivi di privacy. Sono oggi note come Maria Vorontsova e Katerina Tikhonova.
Katerina è una matematica ma anche una ballerina di rock’n’roll acrobatico. Il cognome scelto per la sua identità ‘sotto copertura’ e’ Tikhonova, come quello della nonna. Due anni fa, è stata nominata a capo di un nuovo istituto dedicato allo studio dell’Intelligenza artificiale, presso l’Università statale di Mosca. Tikhonova si è laureata in Biologia e poi in Medicina scegliendo il percorso accademico. Oggi, guida importanti progetti finanziati dallo Stato. Nove anni fa, avrebbe sposato il figlio di un oligarca, Kirill Shamalov, ma secondo diverse indiscrezioni avrebbero divorziato già nel 2018.
Le figlie di Putin colpite dalle sanzioni?
Le figlie del presidente russo sono finite ancora una volta al centro dell’attenzione. Secondo quanto ha rivelato Wall Street Journal, l’Unione Europea e gli Stati Uniti vorrebbero sanzionare anche le figlie di Vladimir Putin. Tra gli obiettivi degli Alleati tra UE e NATO pare che Maria e Katerina potrebbero vedere congelati i loro beni e ricevere divieto di viaggio in tutta Europa.
Le sanzioni dirette alle due figlie legittime di Putin rientrano nell’elenco degli obiettivi da colpire vicini a Putin come oligarchi e politici. Un alto funzionario dell’amministrazione Usa ha dichiarato. “Sappiamo che Putin e i suoi sodali usano le loro famiglie per nascondere i loro beni, per questo abbiamo deciso di congelare anche gli asset dei parenti”. Nella lista nera di persone da sanzionare ci sarebbero anche ci sono anche Herman Gref, capo della Sberbank, la più importante banca russa, e il patron dell’alluminio Oleg Deripaska. Si aggiungono anche Alexander Shulgin, responsabile della piattaforma per l’e-commerce Ozon, Boris Rotenberg, e Said Kerimov, che controlla la più grande miniera d’oro della Russia.