È Marco Gervasoni dell’Università del Molise il professore indagato per gli insulti e le minacce al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I carabinieri del Ros del Reparto Anticrimine sono coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito. Gervasoni è indagato insieme ad altre 10 persone tra cui due giornalisti.
Marco Gervasoni: chi è il prof dell’università del Molise indagato per gli insulti a Mattarella insieme a due giornalisti
Secondo l’accusa Gervasoni sarebbe in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte. Nei giorni scorsi è uscito un suo saggio sul nuovo numero di CulturaIdentità, il mensile fondato e diretto da Edoardo Sylos Labini. Stamattina Gervasoni su Twitter ha pubblicato un post in cui si diceva d’accordo con Vittorio Feltri che aveva chiesto il ritorno di Matteo Salvini al Viminale. E Feltri gli ha espresso poco fa solidarietà per l’indagine.
Giù le mani da Gervasoni che è un ottimo professore ed eccellente editorialista con l’unico vizio di non essere di sinistra.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) May 11, 2021
Il suo profilo social mostra il ritratto di François-René de Chateaubriand, lo scrittore romantico francese che fuggì dalla Francia rivoluzionaria e finì per combattere contro il suo paese con l’esercito degli emigranti, una specie di Vandea in esilio. Anche il deputato di Forza Italia Gianfranco Rotondi gli ha espresso stima invocando un intervento di Mattarella. “L’ironia, la signorilità e l’intelligenza di Sergio Mattarella eviteranno qualsiasi contesa mediatico-giudiziaria col mite e anticonformista Marco Gervasoni”. Ma il reato per il quale è indagato Gervasoni non prevede querela di parte.
Gervasoni: storico e saggista indagato per i tweet su Mattarella
Storico e saggista, già direttore scientifico della Fondazione Craxi, Gervasoni insegna Storia contemporanea all’università del Molise. Nei mesi scorsi era finito nella bufera mediatica per un tweet sulla vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein. Finì con un rinvio alla Commissione etica da parte del Senato accademico dell’ateneo.
“Ma che è, n’omo?”, il commento di Gervasoni alla copertina de ‘L’Espresso’ dedicata alla Schlein che gli costò a settembre 2020 una pioggia di critiche e un ritratto al veleno da parte di Wired. Il professore allora si difese sostenendo che il suo era un “esperimento sociale”: “Si possono fare commenti sul fisico della Meloni, di Salvini, Trump e Berlusconi. Mentre non è consentito farlo su esponenti di sinistra. Lo abbiamo visto molte volte. Ho pensato quindi di fare questo piccolo esperimento dopo aver visto l’interessante copertina de ‘L’Espresso’, che giocava sull’immagine mascolina di Schlein, la quale è stata più volte definita gender fluid”, disse il docente all’epoca dei fatti.
In precedenza, nel settembre 2019, un altro tweet gli era costato l’interruzione del rapporto con la Luiss, dove insegnava – a contratto – Storia comparata dei sistemi politici: “Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso” la frase ‘incriminata’.