Ah Matteo Renzi, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Ogni giorno aiuta il mestiere dei giornalisti a caccia di notizie. Lui è una fonte continua, inesausta; prosegue per cicli nucleari che emettono faville cosmiche fino ai confini della galassia.
Renzi non spiega il Bahrein
Ora, da un po’ di tempo, sembra che l’hobby principale del “Toscano volante” (e certo che la passione per il volo ce l’ha da quanto si era fatto il costoso aereo presidenziale con cui solcava i cieli delmondo ai tempi belli del potere esecutivo), pare essere quello di andarsene in giro per il mondo, oltretutto in piena pandemia e di questo gli rendiamo dovuto tributo per il coraggio ai limiti dell’incoscienza.
Negli ultimi tempi è stato segnalato nelle lontane Afriche – in Senegal per l’esattezza – in cui ha incontrato, tra l’altro, un gruppo di suore. Poi subito dopo lo Zelig della Val d’Arno ha mutato target e lo ritroviamo qualche giorno fa al Gp del Bahrein, addirittura ai nastri di partenza, come un super tifoso da jet set. Peccato che l’Italia fosse quasi tutta in zona rossa e la gente non si potesse muovere di casa. Qualche tempo prima era stato invece in Arabia Saudita che brilla talmente tanto per la democrazia che il Principe ereditario Bin Salman è accusato dall’Onu e della Cia di essere il mandante del cruento assassinio del giornalista del Washington Post Khashoggi.
il deputato di Italia Viva Marattin si fa beccare e multare
Pioggia di critiche dunque contro Renzi, ma lui fa spallucce, anzi fa la vittima e si adombra che i giornali brutti e cattivi se la prendono con lui per i viaggi invece di accendere il riflettore sulle sue grandi iniziative come il Family Act. E si difende così: “Sui giornali troverete paginate intere sui miei viaggi all’estero ma neanche un trafiletto sull’incredibile risultato del Family Act. Perché ormai è deciso che io faccio notizia solo se parlo di Arabia, Senegal, Bahrein: quando propongo idee sull’Italia scatta il silenziatore. Peccato, ma non ci arrendiamo. I miei viaggi sono legittimi, la mia dichiarazione dei redditi è pubblica, i miei numerosi incarichi internazionali sono tutti rispettosi delle regole del nostro Paese”.
A parte che se ne va in giro in lockdown non per motivi istituzionali, ma per divertimento, c’è un punto molto grave che rende conto di come Renzi ormai si ritenga addirittura fuori dalle regole che valgono per gli altri e cioè il fatto che sia pagato – come lui stesso ammette – per i suoi “numerosi incarichi istituzionali” mentre, contemporaneamente, è ancora nella Commissione Difesa del Senato. E quindi –come hanno fatto anche notare i deputati del M5s di tale Commissione si trovi in palese conflitto di interessi. Come può infatti un senatore italiano pagato dall’Arabia Saudita essere sereno e imparziale quando si occupa di tematiche riguardano proprio quello Stato oppure di un altro da cui prende soldi?
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Marattin multato per un pranzo in terrazza
Questo è un vero vulnus alla democrazia. Aggiungiamo una perla scovata sui social. Ieri il deputato di Iv Luigi Marattin ha postato su Facebook un’esternazione dal titolo “L’importanza di essere umani, quindi imperfetti” in cui ci racconta che le forze dell’ordine lo hanno multato per un pranzo non consentito in casa sua. Bell’esempio istituzionale di furbetto dell’arrostino. Il politico, scaltramente, cerca di trarre profitto dal fatto, visto che ormai la multa l’ha pagata, che le forze dell’ordine hanno fatto il loro dovere e quindi le ringrazia e si scusa financo. Il tutto fa da contraltare al suo capo che dalle terre d’Oriente ci fa sapere stizzito che “più i giornali ne parlano più viaggio”. Insomma, Italia Viva è elettoralmente insignificante, ma almeno il divertimento è assicurato.