Da un lato le mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale dalle destre, dall’altro l’amara realtà che emerge dalle poche risorse economiche ancora utilizzabili. Con queste premesse e l’esigenza di reperire rapidamente liquidità, il governo di Giorgia Meloni si appresta a dare una sforbiciata al Reddito di cittadinanza.
Il Governo ha bisogno di reperire rapidamente liquidità e per farlo si appresta a dare una sforbiciata al Reddito di cittadinanza
“Garantendo un dignitoso sussidio a chi realmente non ha la possibilità di lavorare e, in alcuni casi, migliorandolo (si pensi agli invalidi). Per gli altri intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita”. Questo il pensiero del premier relativo alla riforma del Reddito di cittadinanza che si può leggere nel nuovo libro di Bruno Vespa.
Si tratta di un deciso dietrofront rispetto a quanto veniva affermato in campagna elettorale quando il Reddito di cittadinanza veniva definito “un metadone di Stato” e si parlava quasi esclusivamente di una sua abolizione ma che ora, forse complice l’aver toccato con mano il problema della povertà in Italia, è stata trasformata in una “rimodulazione” della misura.
Insomma l’intenzione, già nell’imminente legge di bilancio, è chiaramente quella di ridimensionare il sussidio voluto dai pentastellati per fare cassa e finanziare le misure promesse da Meloni & Co. Reddito di cittadinanza che, è bene ricordarlo, viene erogato a 3,6 milioni di persone, di cui – secondo Anpal – soltanto 919 mila sono realmente occupabili. Ma da questi vanno scorporati gli esonerati, gli esclusi e i rinviati ai servizi sociali, così si arriva a 660 mila persone che sono abili al lavoro ma non riescono a trovarlo.
Il Centrodestra intende fare cassa sulla pelle dei poveri
Insomma è sulla pelle di quest’ultimi che, incredibilmente, il Centrodestra intende fare cassa. Una strategia che viene duramente condannata dal leader M5S, Giuseppe Conte, che al Corriere della Sera dichiara che “dalle anticipazioni di stampa e dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza si conferma il fatto che questo è un governo forte con i deboli e debole con i forti”.
“In un Paese campione d’Europa di evasione fiscale si decide di alzare il tetto al contante e di tagliare fondi all’unica misura di protezione sociale esistente” tuona il pentastellato secondo cui si tratta di “scelte molto gravi, ancor più gravi di fronte a un’inflazione e a un caro bollette da record. Così si alimenta il rischio di tensioni sociali”.