Hanno preso il via nella notte i lavori della Commissione Bilancio del Senato sulla Manovra (qui la sintesi). La seduta è slittata più volte, dopo diverse riunioni tra Governo e maggioranza. Resta ancora da sciogliere il nodo del Superbonus 110%. Secondo l’intesa raggiunta la riformulazione dovrebbe cancellare il tetto Isee di 25mila euro per le villette unifamiliari, ma l’emendamento è stato subito accantonato per ulteriori approfondimenti, e la seduta della Commissione, che si svolge nell’Aula di Palazzo Madama per garantire il distanziamento, è stata sospesa.
In precedenza, tra le norme approvate, il bonus mobili che innalza il tetto di spesa da 5.000 a 10.000 euro, come ha riferito la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e senatrice Pd, Caterina Bini. Via libera anche all’emendamento che incrementa di 5 milioni le risorse per i diritti e le pari opportunità, il cosiddetto Reddito di Libertà, e 3 milioni per il fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione di parità di genere. Approvato anche lo sgravio contributivo al 100% a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per giovani under 25.
Viene incrementato il fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico. Via libera anche a un fondi di 25 milioni in due anni per il contrasto ai disturbi dell’alimentazione. Con la Manovra arriva anche un fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente.
Un emendamento, già approvato, prolunga di 180 giorni il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché “a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022”.
Un’altra norma, contenuta in un emendamento alla Manovra approvato sempre dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, riduce da 36 a 32 anni la soglia di contributi necessari ad edili e ceramisti per andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 63 anni di età con con l’Ape sociale .