di Carmine Gazzanni Come ogni anno, siamo alle solite: l’attimo prima che il testo definitivo della Manovra venga presentato alla Camera per l’approvazione finale, c’è sempre qualche deputato che prova ad allungare una manina per favorire la sua cerchia di elettori, l’amico di questa o quella associazione, il salotto che è sempre bene accontentare per mantenere i rapporti. E così, la legge principe per capire che direzione prenderà la gestione politico-economica dell’anno venturo, finisce col diventare un mega calderone entro cui inserire mance di ogni tipo e sussidi multicolor. RELIGIONE MON AMOUR – È il caso, allora, di fare un lungo respiro prima di gettarsi a capofitto negli emendamenti approvati e che ora verranno discussi in Aula. Come ad esempio l’idea del deputato dem, Maino Marchi, di prevedere che vengano stanziati 3 milioni ad hoc come “fondo per la formazione in scienze religiose”. Il perché dello stanziamento? Tenetevi forte: “al fine di promuovere la sicurezza del paese, attraverso la formazione di studiosi”. In tempo di Giubileo, d’altronde, è bene essere istruiti a dovere. Il dubbio però che sia un piccolo aiuto per enti e associazioni cattoliche che guidano istituti e scuole, è legittimo. Chissà. Certo è che non è l’unico, dato che con un altro emendamento – del ciellino Maurizio Lupi, ovviamente – si è pensato bene di aumentare il fondo per le scuole paritarie che arriverà, per l’anno prossimo, a 228 milioni. E, per non farsi mancare nulla, un altro milione è stato stanziato dalla Pd Laura Garavini, specifico per le paritarie all’estero. LA MANCIA SFRECCIA – Ma siamo solo all’inizio del nostro lungo viaggio. Altro respiro, altra corsa. Tra i vari emendamenti, infatti, spuntano come funghi mance ad associazioni, enti e fondazioni. Andrea Ferro, ad esempio, ha pensato alla collega di partito Giovanna Melandri, presidente del Maxxi, cui andrà mezzo milione. Il dem Marco Fedi, invece, ha rivolto un pensiero (e denaro) alla società “Dante Alighieri” di Gianni Letta, cui andranno 100 mila euro. Piccolo particolare: la società è già foraggiata dalla Farnesina con circa mezzo milione all’anno poiché considerato “ente internazionalistico”. È stato poi direttamente il Governo a prevedere un finanziamento di ben 17 milioni per l’Eso, un organo si dedicherà alle interessantissime “ricerche astronomiche nell’emisfero australe”. Ma non è finita qui. Perché tra gli emendamenti spuntano 3 milioni per l’acquacoltura e uno anche per il Club Alpino Italiano. Chi ci avrebbe potuto pensare se non Roger De Menech (Pd), in passato vicepresidente del Parco delle dolomiti bellunesi. Senza dimenticare l’aiutino di Saverio Romano all’Eurispes, ente privato che si occupa di studi politici, cui andrà un altro milione di euro. Che dire, ancora, del pensiero che Fabio Rampelli ha avuto per l’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata cui andranno 70 mila euro. Esattamente quanto andrà anche alla Società di studi fiumani: altri 70 mila euro. Le minoranze, d’altronde, sono importanti. E allora ecco che, accanto a questi fondi, se ne prevede un altro per la comunità degli esuli italiani di Istria e Fiume. Non si sa mai. Finita qui? Certo che no. C’è chi ha pensato anche alla cultura musicale e artistica. E così andranno, grazie ad altri specifici emendamenti che corrispondono ad altre specifiche manine, 4 milioni alle accademie di belle arti non statali e un milioni per cori e bande. E per chi ama lo sport? Niente paura: ecco la norma per sostenere “le spese per l’organizzazione e la gestione del GP d’Italia di Formula 1”. Senza nemmeno il quantum preciso. Fantastico. STRADE, AEREI E ISTITUTI – Come si suol dire, pro domo mea. Nella Stabilità fioccano mance e mancette dei deputati per questioni localistiche, ottimo modo per tenersi buoni i propri elettori. E così il teramano Paolo Tancredi ha preentato un emendamento per rendere sede autonoma l’Istituto superiore per le industrie artistiche di Pescara, finora succursale di Roma. Uno slancio simile a quello del tarantino Ludovico Vico, che ha fatto stanziare 5 milioni per la riqualificazione della costa di Barletta e Trani. Il leccese Rocco Pugliese, invece, ha pensato a stanziare soldi al Centro euro-mediterraneo per i Cambiamenti Climatici. Ma sarà solo un caso che la sede si trovi proprio nella sua Lecce. I siciliani, ancora, possono ringraziare il ragusano Antonino Minardo, che ha fatto assegnare 20 milioni per “garantire un efficace sistema di collegamenti aerei” all’isola. Senza dimenticare Mauro Guerra, comasco, che ha pensato al Lago di Iseo. @CarmineGazzanni
Riceviamo e pubblichiamo