La nuova previsione di crescita del Governo “è accettabile, anche se vanno segnalati notevoli rischi al ribasso” a partire da quelli legati all’andamento delle esportazioni e del commercio internazionale. E’ quanto ha ribadito il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, nel corso della sua audizione sulla Manovra davanti alla Commissione Bilancio della Camera.
Le stime del Governo e quelle dello stesso Ufficio parlamentare di bilancio sono allineate per il 2018 intorno all’1%, mentre nel 2019 ci sono divergenze sulla crescita reale (+1% per il governo, +0,8% per l’Upb). “Ma siamo allineati su Pil nominale”, ha spiegato Pisauro al termine dell’audizione. Il quadro è quindi accettabile, anche se “anche il nostro 0,8% è suscettibile di rischi al ribasso”.
Sul nuovo quadro di finanza pubblica, ha spiegato ancora il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, “il dato preoccupante è quello sul 2020 e sul 2021”, con rischi al ribasso superiori rispetto al 2019. “I rischi maggiori – ha aggiunto Pisauro – sono collegati soprattutto alla presenza esaltata dell’aumento futuro dell’Iva”.
Per l’Upb, dopo il maxiemendamento al Senato, la portata espansiva della manovra “viene ridimensionata” con una riduzione degli investimenti rispetto al 2018. Secondo l’Ufficio, le variazioni introdotte nell’iter parlamentare hanno determinato “un’inversione di segno nell’effetto netto complessivo sulla spesa per investimenti e contributi agli investimenti nel 2019: da un aumento di 1,4 miliardi inizialmente previsto si passa a una riduzione di circa un miliardo”.
“La mia relazione – ha precisato ancora Pisauro – si basa sul documento pubblicato sabato scorso, non abbiamo tenuto conto dell’effetto del maxiemendamento nel dettaglio. Il documento è basato sullo scambio di documenti con la Commissione Ue sull’emendamento che recepiva quello scambio. I saldi sono coerenti con il maxiemendamento ma non c’è stato tempo di verificare se qualche dettaglio è diverso”.