Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è pronto a essere messo sotto processo dalle opposizioni. Oggi in commissione Bilancio, alla Camera, è atteso alle 14 per partecipare all’esame dei lavori sulla manovra dopo una richiesta di un’informativa presentata dalle opposizioni.
Che, c’è da giurarlo, incalzeranno Giorgetti sui temi legati alla legge di Bilancio, ma anche e soprattutto sul Patto di stabilità, con regole ritenute troppo stringenti e penalizzanti per l’Italia, e sul Mes, con la mancata ratifica del Parlamento italiano che rischia di isolare il governo in Ue.
Giorgetti sotto assedio, dal Mes al Patto di stabilità
Proprio dopo il voto sul Mes le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Giorgetti, che avrebbe avuto “interesse che fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario”. Di certo la mancata ratifica del Mes non è piaciuta neanche a Giorgetti, ma ora è lui a doverne rispondere in Parlamento di fronte alle accuse delle opposizioni.
L’altro tema è quello del Patto di stabilità, che rischia di avere ricadute anche sulla manovra e sulla tenuta economica in generale, con regole ben meno flessibili di quelle che auspicava il governo quando minacciava veti che poi non ci sono stati.
Manovra allo sprint finale
La manovra, intanto, deve essere approvata entro la fine dell’anno. La discussione è stata ridotta al minimo, nonostante quasi due mesi di immobilismo completo del Parlamento sulla legge di Bilancio a causa della decisione della maggioranza di prendere tempo prima di presentare gli emendamenti previsti. Che, ricordiamo, sono stati solo quelli del governo, con la maggioranza (e ovviamente anche le opposizioni) quasi impossibilitata a toccar palla.
In attesa del report di Eurostat con i dati relativi al Superbonus, ora il governo deve portare a casa la manovra in pochi giorni. In commissione deve essere concluso l’esame degli emendamenti e poi il testo è atteso in Aula giovedì. Lì bisognerà capire quanto tempo ci sarà per la discussione: gli emendamenti, questo è praticamente certo, verranno bocciati tutti, ma le opposizioni chiedono su ogni proposta “parere e voto”. Ma non è detto che andrà così.