Lo sciopero dei medici si farà. In attesa che il governo decida come cambiare le norme inserite in manovra, che penalizzano – allo stato attuale – alcuni dipendenti pubblici, tra cui gli stessi medici, che andranno in pensione dal 2024, i sanitari confermano la mobilitazione. I medici andranno quindi in piazza, come annunciato, il 5 dicembre. Il fulcro delle manifestazioni che si terranno in tutta Italia sarà Roma, dove la mobilitazione si terrà a piazza Santi Apostoli.
Manovra, i medici confermano lo sciopero del 5 dicembre
Medici, dirigenti sanitari, infermieri e gli altri rappresentanti delle professioni sanitarie hanno confermato lo sciopero convocato il 5 dicembre contro la manovra e, in particolare, contro la norma che prevede un taglio degli assegni per chi andrà in pensione dal 2024, con un ricalcolo dei contributi versati.
Il sit-in di protesta in piazza inizierà alle 11.30 ed è organizzato dai sindacati di categoria Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing up. Saranno presenti i segretari e i presidenti nazionali delle sigle che promuovono la mobilitazione. Tutti uniti al grido di “La sanità pubblica non si svende, si difende”.
Come sottolineano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing up, “dopo l’ennesima manovra economica, che ignora le esigenze dei professionisti della salute, mette in discussione i loro diritti acquisiti e dimentica le necessità della sanità pubblica, è giunta l’ora di scioperare: ci vediamo in piazza per esprimere a gran voce tutta la nostra rabbia e la nostra delusione”.
Le pensioni del personale sanitario e dei dipendenti pubblici
Sulla questione delle pensioni dei medici e di alcuni dipendenti pubblici il governo non ha ancora trovato la soluzione. Durante il confronto tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i sindacati è emerso che l’esecutivo vuole certamente escludere dai tagli gli assegni di vecchiaia. Meloni dice che si sta pensando a un meccanismo per “ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia”. Ma certezze ancora non ce ne sono e così i medici scendono in piazza.