Sergio Mattarella ha convocato per le 17.00 Roberto Fico (M5s). Al presidente della Camera, ha spiegato il segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, il capo dello Stato ha dato il compito di verificare la possibilità di un Governo formato da Cinque Stelle e Partito democratico. Fico dovrà riferire entro la giornata di giovedì. Uno scenario di cui si parlava da giorni, da dopo il fallimento del mandato esplorativo della seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“Mi metterò al lavoro da subito, il punto fondamentale è che si deve partire dai temi e dal programma nell’interesse del Paese”, ha detto il presidente della Camera nella sua breve dichiarazione dopo l’incontro col capo dello Stato. A quanto apprende l’agenzia Dire, il Pd andrà a vedere le carte. Lo farà nelle prossime ore il segretario reggente Maurizio Martina, che nei giorni scorsi aveva proposto tre misure considerate prioritarie dal partito su povertà, famiglie e lavoro. Vedremo.
Ma non sarà facile, soprattutto dopo il risultato del voto in Molise. Dopo la vittoria di Danilo Toma, arrivata anche grazie ai voti della Lega, Matteo Salvini è tornato infatti a ribadire che di portare i dem al Governo non se ne parla. “Il voto dei molisani, che ringrazio, conferma che gli italiani hanno le idee chiare: la sinistra, il Pd di Renzi sono bocciati e non possono tornare al Governo, la Lega vuole un Governo che risponda al voto degli italiani, quindi la nostra speranza è che il Presidente Mattarella dia la possibilità a che nasca un Governo fra le prime due forze politiche di questo Paese. Io – ha detto Salvini – sono pronto”. Anche gli altri partiti di Centrodestra hanno le idee chiare. “Credo che Giorgia Meloni con assoluta coerenza lo abbia detto sin dall’inizio: non siamo disponibili a sostenere un Governo a guida 5Stelle, siamo assolutamente disponibili a sostenere un governo di Centrodestra con un premier indicato dal Centrodestra, in particolare dal partito che nella coalizione ha preso più voti, sostenuto non dal Pd perché il Pd ha governato fino ad adesso e noi siamo stati all’opposizione, ma potremmo avere in un Governo di Centrodestra il sostegno di un’altra forza di opposizione, quella di Di Maio”, ha detto Ignazio La Russa.
L’esito del voto in #Molise ci dice che quando si tratta di dover amministrare bene un territorio gli italiani preferiscono l’esperienza e la competenza all’improvvisazione. E @forza_italia continua a convincere gli elettori: questo deve diventare di nuovo un dato nazionale!
— Mariastella Gelmini (@msgelmini) 23 aprile 2018
“L’esito del voto in #Molise ci dice che quando si tratta di dover amministrare bene un territorio gli italiani preferiscono l’esperienza e la competenza all’improvvisazione. E @forza_italia continua a convincere gli elettori: questo deve diventare di nuovo un dato nazionale!”, ha scritto su Twitter la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini.
Nel Pd, ancora sull’Aventino, c’è chi ci spera. “Dopo il prossimo incarico che conferirà il presidente Mattarella ci sarà un altro Pd e avremo bisogno di una direzione per decidere la linea”, dice Francesco Boccia. “È evidente – dice il deputato dem della corrente di Michele Emiliano – che il Pd è finalmente uscito dal freezer: è palese e sotto gli occhi di tutti che si è scongelato”. Perciò “si sta entrando in un’altra fase politica – ha aggiunto Boccia – non resta che un accordo serio tra Pd e M5s” nell’ambito del Centrosinistra. E in questo senso “ho molta fiducia nella eventuale esplorazione del presidente M5s della Camera Roberto Fico che è cresciuto a pane e sinistra”. Di contro, “è bene che Luigi Di Maio – ha sottolineato – scelga con chiarezza fra centrodestra e Pd. Gli consiglio di farlo subito perché le differenze fra sinistra e destra sono profonde e chi in questi anni le ha negate è finito per farsi dolorosamente molto male”.
Il profilo di Roberto Fico – Classe 1974, esponente ‘di sinistra’ del M5s, Fico è alla presidenza della Camera da circa un mese. Nato a Napoli, è laureato in Scienze della comunicazione all’Università degli Studi di Trieste. Dopo l’Erasmus a Helsinki, ha completato il percorso di studi con corsi in ‘Knowledge management’ al Politecnico di Milano. Pentastellato della prima ora, nel 2005 è tra i fondatori del ‘Meetup Amici di Beppe Grillo’ a Napoli. Nel 2010 si candida presidente della Regione Campania e nel 2011 tenta la corsa a sindaco di Napoli. A dicembre dell’anno successivo è primo alle Parlamentarie del M5s nella Circoscrizione Campania 1 e, grazie a 228 preferenze ottenute sul web, viene candidato in prima posizione nella lista bloccata del M5S della circoscrizione. Diventa deputato per la prima volta alle elezioni politiche del 2013, per la XVII legislatura e viene riconfermato il 4 marzo 2018. Il 6 giugno 2013 diventa presidente della Commissione di Vigilanza Rai.
Fico ha rinunciato all’indennità, cioè uno stipendio aggiuntivo di 4.668,45 euro al mese a cui avrebbe avuto diritto in virtù del suo incarico, tenendosi lontano anche dall’auto blu: sono ormai famose le sue passeggiate per salire al Quirinale, così come i tragitti percorsi in bus per spostarsi dalla stazione Termini a Montecitorio.