Oggi si abbassa il sipario sulla campagna elettorale d’Abruzzo in vista del voto di domenica che deciderà o per il bis del governatore uscente candidato delle destre, Marco Marsilio, o in alternativa per la svolta con Luciano D’Amico, l’ex rettore di Teramo, sostenuto da un’ampia coalizione delle forze progressiste, che va da Azione e Italia viva fino al Pd e al M5S. D’Amico per la chiusura della sua intensa campagna ha voluto che sul palco ad accompagnarlo per gli ultimi appelli per un buon governo ci sia Alessandra Todde, che il 25 febbraio ha strappato la guida della Regione Sardegna alle destre. Oggi in Abruzzo tornerà ancora una volta il leader pentastellato Giuseppe Conte.
Oggi si abbassa il sipario sulla campagna elettorale in Abruzzo in vista del voto per le regionali di domenica 10 marzo
“Gli abruzzesi hanno un senso della dignità. Questo mercato delle vacche che il centrodestra sta facendo nell’ultima settimana, questo viavai di ministri che stanno promettendo di tutto in modo indegno non basta: i cittadini vedono quello che chi li ha governati ha fatto in cinque anni”, ha detto il leader del M5S. “Hanno una sanità disastrata, liste di attesa lunghe anni, presidi ospedalieri e scuole stanno scomparendo. Paradossalmente, l’Abruzzo è diventato la succursale di Colle Oppio con Marsilio che ha governato in smart working da Roma, mandato da Meloni per il rapporto di fedeltà. Col Pnrr hanno cancellato i finanziamenti per la Roma-Pescara e addirittura Marsilio, per la fedeltà al partito, non ha criticato il governo quando gli ha tolto i soldi. Possibile che la nostra comunità non riesca esprimere un governatore serio, credibile e competente come Luciano D’Amico? Restituiamo l’Abruzzo agli abruzzesi”, ha aggiunto.
Gara di cinque ministri a chi offre di più. Salvini batte tutti: piano per 100mila case
Ieri infatti per il centrodestra ha sfilato un plotone di ministri. Francesco Lollobrigida, Giuseppe Valditara, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Alessandra Locatelli e Matteo Salvini. Quest’ultimo si è distinto per mance e mirabolanti promesse. Qui le mance: “Ogni promessa è debito e oggi, come promesso, è stato firmato l’accordo fra Provincia di Isernia ed Anas, per la ripartenza dei lavori del viadotto Sente, per collegare Abruzzo e Molise, e ci sono a disposizione, come prima tranche, 9 milioni di euro”, ha annunciato il leader leghista. Ed ecco le promesse: “Da ministro sto lavorando ad un piano casa da 100 mila nuove case a disposizione degli italiani. Un piano da 300 milioni di euro per i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti”.
Il Centrosinistra fiuta aria di vittoria. Oggi D’Amico chiude la campagna con la Todde
Ieri a sostenere D’Amico per il Pd in Abruzzo c’erano la leader dem, Elly Schlein, e il presidente del Pd e governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Non si fanno venire i ministri uno dopo l’altro a promettere meraviglie anche per un rispetto istituzionale”, ha detto Bonaccini. “Quando è venuta qui Giorgia Meloni ha detto che mettono i soldi per la Roma-Pescara, ma li aveva tagliati. Ha rimesso i soldi ma erano già vostri perché già previsti coi fondi di coesione: questo a casa mia si chiama furto mascherato”, ha detto Schlein. La leader dem crede nell’impresa di domenica. “Sono convinta che noi vinciamo e gli abruzzesi potranno riprendere il loro destino in mano”. Conte ha detto che Marsilio è il Truzzu d’Abruzzo.
L’elmetto, ha detto riferendosi all’espressione utilizzata da Giorgia Meloni, “se lo devono mettere gli abruzzesi che vogliono proteggere l’ambiente e le risorse naturali, a partire dalla riserva del Borsacchio che Marsilio voleva cancellare da 1.500 ettari a ventiquattro; lo devono indossare i cittadini che abitano le case popolari gestite dalla Regione, ad esempio i terremotati sfollati che a Teramo si barcamenano tra bollette da capogiro, disservizi e degrado”. E ancora: “L’elmetto, cara Giorgia Meloni, devono indossarlo tutti i cittadini abruzzesi per difendersi dalle vostre prese in giro”.