Per adesso siamo a 1 su 4. Ancora. Parliamo delle famose vasche di laminazione sul fiume Seveso, quelle che ogni volta che piove forte – come in questi giorni – vengono nominate, soprattutto dai cittadini di Niguarda. Secondo i progetti, che risalgono ormai a 15 anni fa, dovrebbero essere quattro a nord di Milano: Senago, Paderno-Dugnano, Lentate sul Seveso e Bresso. Più sei aree golenali nei Comuni di Carimate, Cantù e Vertemate con Minoprio. Di queste, dicevamo, solo la vasca di Bresso è pronta e attiva, quella costruita con i fondi del Comune di Milano. Le altre tre, la cui progettazione e costruzione è affidata a Regione Lombardia, latitano tra cantieri fermi, ricorsi al Tar e progettazioni fatte e rifatte.
Per adesso siamo a 1 su 4. Ancora. Parliamo delle famose vasche di laminazione sul fiume Seveso
Il primo studio e le prime progettazione di Regione Lombardia risalgono al 2011, mentre il finanziamento per circa 150 milioni (cui si aggiungono 10 milioni di Regione e 20 del Comune di Milano), arriva nel 2015.
Ma qual è la situazione oggi? Secondo gli ultimi dati aggiornati, delle 6 aree golenali previste (518.700 mc di acqua, costo 14 milioni): ne sono operative 2; altre 2 sono al 90% dei lavori (collaudo previsto entro l’estate 2024), una è al 70% (collaudo previsto entro il 2024); per l’ultima i lavori non sono ancora iniziati.
Circa la vasca di Lentate sul Seveso (volume laminato 850.000mc, costo 27 milioni) non sarà operativa prima del 2026, bloccata da un metanodotto e da Rfi.
L’Invaso di Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate (volume laminato 2.500.000mc, costo 92 milioni) invece è in alto mare: “l’aumento dei costi legati alla realizzazione della bonifica prima (area ex SNIA) e successivamente dell’opera ha richiesto, tuttavia, l’avvio di uno specifico studio di approfondimento e ulteriori valutazioni”, fa sapere il Pirellone. A complicare la situazione, il fatto che per quest’opera non disponga di una copertura finanziaria sufficiente.
Infine c’è Senago (volume 900.000 mc, costo 46 milioni), dove dovrebbero nascere tre vasche: il primo invaso, da 50.000 mc, è in corso di ultimazione e il collaudo è previsto entro l’estate 2024; il secondo, da 450.000 mc, “è in corso di esecuzione (stato di avanzamento 70%, collaudo previsto entro il 2024)”, fa sapere Regione; per il terzo da 400.000 mc “è in corso di assegnazione l’appalto, la cui conclusione è prevista entro il 2026”.
Dal Seveso milioni di danni
Morale: è assai difficile che a breve Milano possa dirsi protetta dalle piene del Seveso e dai danni che esse comportano. Per le piogge torrenziali cadute tra il 20 ottobre e il 10 novembre 2023, culminate con l’alluvione del 31 ottobre, per esempio, i danni stimati superarono i 131 milioni (circa 12,5 milioni per il territorio del Comune di Milano), di cui 117 milioni di euro per il comparto pubblico e 14 milioni di euro per il comparto privato.
Funziona solo Bresso
Così l’unico baluardo oggi realmente utilizzabile è la vasca di Bresso, la più piccola di quelle previste (per capirci Senago è 7 volte più capiente). Nella notte tra mercoledì e giovedì non è entrata in azione, sebbene su Milano e Brianza siano caduti oltre 15mm/h tra le 7 e le 8 del mattino. Da segnalare che da Regione Lombardia non era arrivato alcun allarme, mentre per la giornata di ieri e la notte passata è scattata l’allerta gialla e si attende un’ondata di piena per le piogge cadute a monte di Milano
Ma a preoccupare non è solo il Seveso. Anche il Lambro è in piena, ieri pomeriggio aveva superato i 2 metri in via Feltre. A rischio sono le comunità del parco Lambro, già allertate per un’eventuale evacuazione, come spiegato dall’assessore comunale Marco Granelli.