La situazione di Alitalia precipita. “Senza le risorse richieste per il ristoro, previste dal Decreto Rilancio, non c’è in cassa liquidità sufficiente per pagare gli stipendi di febbraio alle lavoratrici e i lavoratori della compagnia”. A denunciarlo sono stati ieri i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti ed Ugl Trasporto Aereo, al termine di un incontro con il commissario di Alitalia in amministrazione straordinaria, Giuseppe Leogrande. “Siamo enormemente allarmati – hanno spiegato le organizzazioni sindacali – perché, in ogni caso, se si dovesse riformulare un nuovo bando di gara si allungano di molti mesi i tempi per l’avvio della Newco Ita e l’amministrazione straordinaria avrà bisogno di nuovi fondi”. Nella crisi nera del trasporto aereo, crollato in tutto il mondo per la pandemia, la situazione di Alitalia diventa ancora più problematica.
ARIA DI SCIOPERO. “È necessario un radicale cambio di passo – hanno chiesto insieme i vertici di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl trasporti – e un intervento urgente da parte della politica con la convocazione di una cabina di regia alla presenza di tutti gli attori coinvolti. Nel trasporto aereo tutto si sta correndo il rischio – avvisano le organizzazioni sindacali – di lasciare 40mila famiglie senza retribuzione e per far sentire la loro voce a breve verranno avviate iniziative che coinvolgeranno tutti i lavoratori del settore. Intanto la newco Italia Trasporto Aereo starebbe valutando di pagare appena un euro tutti gli asset pregiati di Alitalia, tra cui il marchio, il programma fedeltà e gli slot, che ai prezzi di mercato varrebbero oltre 200 milioni di euro.
Una cifra simbolica, come riportato dal Corriere della Sera sulla base di confidenze di fonti istituzionali. Anche su questa operazione però incombe il rischio dell’Europa e l’ipotesi della Commissione Ue di un illecito aiuto di Stato. Nella lettera spedita da Bruxelles l’8 gennaio – con 123 domande e richieste di approfondimento sul piano industriale della newco creata per rilancia l’aviolina italiana – la Direzione generale della Concorrenza Ue ha spiegato infatti che, in linea di principio, perché ci sia discontinuità tra Alitalia e Italia Trasporto Aereo (ITA) gli asset dell’azienda tricolore dovrebbero essere venduti attraverso una procedura trasparente, aperta e non discriminatoria. Procedura alla quale vuole pure partecipare anche ITA, la società pubblica guidata dall’Ad Fabio Lazzerini e dal presidente Francesco Caio.