Pierfrancesco Majorino, il candidato della coalizione di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle alle prossime elezioni regionali in Lombardia, ha presentato ieri la lista civica a suo sostegno. L’allargamento della coalizione, di cui tutti i partiti parlavano, è evidente nelle candidature di nomi di primo piano di +Europa (come il consigliere in carica Michele Usuelli), l’ex parlamentare europea Monica Frassoni, i candidati di Possibile (il partito fondato da Pippo Civati) e alcuni amministratori locali come la sindaca di Arese Michela Palestra. Intanto circolano i sondaggi che indicano la coalizione molto vicina a quella del presidente uscente Attilio Fontana: il sondaggio Izi per La7 indica un distacco di 5 punti.
Majorino, quindi i sondaggi dicono che la partita è apertissima. Sente un cambio di consapevolezza?
“Colgo un clima molto positivo. Un mese fa si diceva che la corsa fosse tra me e Letizia Moratti su chi potesse arrivare secondo. Ora è chiaro che la corsa è tra me e Fontana. Ovviamente sono consapevole di quanto sia una sfida molto difficile ma non è una sfida a perdere: è una sfida aperta”.
Una campagna elettorale cortissima con elezioni già a febbraio può essere un vantaggio o uno svantaggio per voi?
“Sapevamo da subito che sarebbe stata una corsa contro il tempo. Diciamo che quando siamo partiti alla fine di novembre sembrava un’impresa folle. Adesso finalmente si sta capendo che non è così. Preferisco non valutare se i tempi così ristretti siano o meno un vantaggio, preferisco dire che siamo totalmente in partita. E quando dico noi lo faccio non retoricamente: sono il portavoce di una grande squadra collettiva fatta di liste e di candidati significativi”.
A proposito di questo: la accusavano di non riuscire a coprire politicamente l’area più progressista e liberale dell’elettorato invece dalla presentazione della sua lista civica sembrerebbe il contrario…
“La mia è un’alleanza ampia. Se non fosse così non avremmo Pregliasco, ad esempio, capolista, che è la dimostrazione di questa apertura che va al di là della rappresentazione politica e interpreta il protagonismo, insieme a altri, della società civile. Sul territorio sono davvero tanti a rappresentare un’apertura appassionante. Ci sono diversi esponenti del mondo di + Europa, radicali, tanti amministratori locali che diremmo ‘moderati’ e che rappresentano il fatto che noi in Lombardia stiamo costruendo un laboratorio assolutamente originale”.
Ieri è uscita la sentenza relativa alla vicenda di acquisto di mascherine “fantasma” da parte di Aria Spa Regione Lombardia che parla di “gestione del tutto disordinata e mossa dalla ricerca dell’immediato dividendo politico di una conferenza stampa”. Che ne pensa?
“Una vicenda che lascia allibiti. Una tragedia trasformata in show per lucrare consensi. Ora i giudici hanno stabilito la verità processuale. Quella politica è che Fontana non può di nuovo essere a capo della Regione. Una vicenda come questa non lascia adito a dubbi”.
Sui sui social ha scritto di “Giulio Gallera, emblema della gestione improvvisata e tragica del Covid in regione Lombardia” confrontandolo con il suo candidato Emilio Del Bono. Qualcuno la accusa di portare avanti una campagna elettorale denigratoria. Come risponde?
“Quel confronto parla di storie diverse. Ognuno si sceglie compagni di strada. Io ho la grande fortuna di avere come candidato nella provincia di Brescia Del Bono che è uno dei sindaci migliori d’Italia che si mette a disposizione di un cambiamento deciso in Lombardia, oppure la sindaca di Arese Michela Palestra”.
Ma come si cambia il modello della sanità lombarda?
“Abbiamo bisogno di un cambio radicale di passo. Penso a un provvedimento nei primi 100 giorni per risolvere il problema delle liste d’attesa e poi una grande riforma con il mondo delle professioni sanitarie, con l’università, la ricerca e il terzo settore, gli enti locali perché nel corso del mandato si riorganizzi il sistema sociosanitario attraverso l’interesse pubblico e la medicina territoriale”.
Non teme che le polemiche del congresso del suo partito a livello nazionale, il Pd, possano fiaccare la vostra campagna?
“Credo che noi qui stiamo facendo un laboratorio interessante e ambizioso. Il congresso non avrà nessun impatto negativo. I quattro candidati alla segreteria (Bonaccini, Schlein, Cuperlo, De Micheli), li ho sentiti fin dall’inizio molto vicini nei miei e nei nostri confronti. Anche il quinto (il bergamasco Antonio Guizzetti, ndr) spero di conoscerlo presto”.
I consulenti dei social di Letizia Moratti le hanno consigliato di pubblicare video per “avvicinarsi alla gente”. È ormai celebre quello in cui la ex vice di Fontana prepara una torta. Che sorprese ci riserverà Majorino?
“Mi metterò a seguire la ricetta della torta di Letizia Moratti. Anche perché contenendo pochi zuccheri è particolarmente indicata a me per una questione di linea”.
C’è qualcosa che l’ha stupito della sua campagna fin qui?
“Mi aspettavo molta più rassegnazione e invece sto trovando tanta voglia di cambiare le cose. Questo mi emoziona e mi carica di responsabilità”.