Sarà una piazza aperta. Con un palco che non avrà impresso il brand del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è mettere insieme diverse anime della società civile e far arrivare al governo Meloni un messaggio chiaro e che non provenga solamente da una parte politica. Un palco aperto, quindi, per permettere ai cittadini di intervenire e raccontare in prima persona le loro esperienze, soprattutto quelle legate ai precari e alla precarietà.
Dalla vita da precari al no all’Autonomia, la manifestazione del 17 giugno
Lo slogan, infatti, è #BastaVitaPrecarie, perché al centro c’è proprio il tanto contestato decreto Lavoro che il Movimento vuole far cancellare anche scendendo in piazza. La precarietà, però, non sarà l’unico tema che verrà affrontato: l’idea è quella di allargare lo sguardo e parlare delle tante questioni su cui l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non ascolta i cittadini e le associazioni. E proprio per questo dal palco interverrà anche Giuseppe De Marzo, della Rete dei numeri pari, che ha accettato l’invito di portare il suo punto di vista. Come spiega a La Notizia, De Marzo vuole portare in piazza tutte le tematiche affrontate dalla rete: dalla lotta alle disuguaglianze al contrasto delle mafie, passando per la povertà.
Su questi temi porterà “i punti di vista di una fase drammatica”, come quella che stiamo attualmente vivendo. “La nostra priorità – spiega – è impedire al ddl Calderoli di diventare legge dello Stato, è un progetto eversivo che aumenterebbe le disuguaglianze”. Dal palco De Marzo parlerà anche dell’importanza “di lottare per la pace, perché un’economia di guerra aumenta le disuguaglianze: dobbiamo chiedere coerenza a chi governa anche su questo, sulle decine di miliardi spesi per le armi quando invece combattiamo per qualche spicciolo per i salari o per il Reddito di cittadinanza”. Il 17 giugno sarà anche un’occasione per rilanciare la mobilitazione nazionale del 30 settembre, Insieme per la Costituzione, che verrà organizzata con la Cgil e tante altre realtà.
De Marzo spiega che accettare l’invito a parlare dal palco del 17 giugno è stata una scelta dettata dal fatto che i 5 Stelle, così come Pd, Sinistra e Verdi, hanno “sottoscritto le proposte dell’agenda sociale” proposta dalla Rete dei numeri pari. Proposte che verranno presentate in Parlamento nei prossimi giorni e su cui si possono rilanciare battaglie condivise con quelle della manifestazione di sabato: il salario, la lotta alla mafie, la difesa del Reddito di cittadinanza. Oltre che ribadire il no all’autonomia differenziata. Tutti “obiettivi concreti, non basati sui personalismi”: lo stesso principio che ha condotto i 5 Stelle ad aprire il palco della manifestazione di Roma ai cittadini e a chi rappresenta la società civile.
Scendere in piazza “insieme e in tanti”
Dal palco interverrà anche il presidente nazionale dell’Arci, Walter Massa, per portare il suo contributo su un tema ritenuto “prioritario”, come quello della precarietà: “Ogni occasione è buona per contribuire a un cambiamento dell’attuale modello di sviluppo fondato sullo sfruttamento e, appunto, su una precarietà che ormai abbraccia molte sfere del nostro quotidiano”. Oggi bisogna affrontare una “grande sfida” e “rispondere alla deriva sociale e culturale a cui assistiamo lavorando per riconnettere il nostro Paese e ricongiungere le comunità: farlo insieme a tante e tanti ha più senso”.
A raccogliere l’invito dei 5 Stelle è anche l’associazione Esodati Superbonus che, come sottolinea Carlo Boschetti, membro del direttivo, partecipa “a tutte le manifestazioni in cui è possibile esprimere il dissenso verso il governo”. Pur rimanendo slegati da qualsiasi partito, come ci tiene a ribadire Boschetti. Dal palco verrà espresso un solo concetto: “Bisogna sbloccare immediatamente i crediti d’imposta incagliati”. L’obiettivo non è “gridare contro il governo” su qualsiasi tema, ma la piazza può essere un’occasione per far sentire nuovamente al governo le richieste riguardanti il Superbonus.
Sui crediti incagliati, infatti, per Boschetti bisogna intervenire al più presto: “Da un anno e mezzo il governo – già con Draghi – ci ha praticamente lasciati al verde e parlo di imprese e committenti. Ci ha tolto tutto e più di 400 famiglie delle 3mila che ogni giorno ci scrivono sono senza casa”. Come sottolinea De Marzo non è facile che la maggioranza ascolti questi appelli, così come già avvenuto in passato: “Meloni sta nel solco di tutti i governi che hanno ignorato le proposte e il lavoro dei cittadini”. Per questo motivo bisogna farsi sentire: “Se le piazze continueranno ad aumentare e la consapevolezza dei cittadini crescerà” le cose potrebbero cambiare. “Dubito che il governo ascolterà una piazza, ma se diventeranno tante, se i cittadini faranno valere la loro voce, dovrà farlo”, conclude.