Sono 31 le persone indagate e nei confronti di cui il Ros ha eseguito ordinanze di custodia cautelare su ordine del tribunale di Cagliari. Le accuse, che hanno portato agli arresti, sono di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
La maxi-operazione condotta nelle prime ore della mattinata dai carabinieri dei Ros, con il supporto dei colleghi dei colleghi provinciali di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano e Torino, ha riguardato diverse città in tutta Italia.
Mafia, operazione dei Ros in Sardegna: 31 gli arresti
L’ordinanza ha portato alla custodia cautelare per i 31 indagati. Le accuse riguardano, quindi, l’associazione a delinquere di tipo mafioso e il traffico di stupefacenti. L’indagine ha coinvolto personaggi di spicco sardi ed esponenti delle professioni e delle istituzioni.
Il sodalizio, spiegano gli inquirenti, ha garantito anche l’accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale. Tra le accuse c’è anche quella di aver agito in continuità con l’Anomina sequestri, favorendo anche la latitanza di uno dei suoi più noti esponenti, Graziano Mesina.
Gli altri blitz da Trieste alla Puglia
Nelle prime ore del mattino si sono svolte anche altre operazioni in tutta Italia. A Trieste le indagini della Guardia di finanza, coordinata dalla Dda, hanno portato a un blitz contro il narcotraffico internazionale, con il sequestro di oltre 700 chili di cocaina e 700mila euro in contanti. Il traffico di droga arrivava dalla Colombia e coinvolgeva l’esercito di liberazione nazionale Enl. Tra i due Paesi è stata disposta la custodia cautelare per 14 persone.
Un’altra operazione è avvenuta in Puglia: l’accusa per numerose decine di indagati è di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Molte le misure di custodia cautelare disposte nei confronti di persone ritenute appartamenti a un sodalizio criminale che operava nel sud barese, dedito al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel nord della Puglia, invece, a Cerignola, Andria e Bitonto, sono stati impiegati 400 agenti per effettuare perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi, munizioni e stupefacenti, con diversi posti di controllo sul territorio e verifiche in bar, sale giochi, autorimesse ed altri esercizi commerciali.