Non capisco perché Macron insista che i soldati Nato vadano a combattere in Ucraina. Per fortuna Scholz e gli altri europei non lo seguono su questa linea.
Luigi Necchi
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Gentile lettore, alla fine Scholz, Meloni e gli altri fenomeni del cucuzzaro eseguiranno gli ordini dell’America e basta. Per inciso, sulla questione si è tenuto un inutile vertice Germania, Francia, Polonia: Meloni neppure invitata, un figurone da orbe terraqueo. Quanto a Macron, ha moventi personali (non ha digerito che Putin, al Cremlino, lo tenesse all’altro capo di un tavolo di 10 metri) e di grandeur, giacché Parigi, unico Paese Ue dotato di proprio arsenale atomico, aspira a diventare la guida militare del Vecchio Continente. Macron vuole approfittare ora che l’esercito ucraino è in ritirata e soffre di una carenza acuta di uomini e armi. Per parlare in cifre: la Russia nel 2022 ha prodotto 2 milioni di proiettili d’artiglieria, nel 2023 3,5 milioni e la stima del 2024 è 4,5 milioni. Inoltre Mosca compra dalla Corea del Nord 3 milioni di proiettili d’artiglieria. La Nato, America compresa, può produrne al massimo 1 milione l’anno: la ratio è di 7 a 1 per la Russia. Anche nella costruzione di missili, carrarmati e aerei la Russia supera la Nato. Quindi l’Ucraina non ha scampo. Ma mentre Biden vuole solo tenere viva la guerra fino alle presidenziali di novembre e dopo si vedrà, in Europa il dramma è storico: l’Orso russo era un partner amico e ora è una potenza nemica sul continente. Se aggiunge che nel disegno Usa l’Europa è sacrificabile, capirà in quale pericolo ci hanno cacciato i nostri governi imbecilli e vigliacchi.
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