Onorevole Francesco Silvestri (M5S), ormai manca solo l’ufficialità: Conte parla già da leader. Due giorni fa a diMartedì ha detto che intorno al nuovo progetto M5S c’è grande entusiasmo. Eppure diversi retroscena parlano di divisioni e addirittura spaccature…
Leggiamo retroscena di questo tipo praticamente da quando siamo nati. Se discutiamo, le chiamano divisioni. Se non si discute, nel Movimento non esiste democrazia. È la solita storia, che va avanti da anni e a cui ormai siamo abituati. Conte è stato il presidente del consiglio scelto dal Movimento, difeso dal Movimento e sostenuto dal M5S fino all’ultimo giorno. Siamo convinti e determinati. Forse, chi racconta di queste spaccature, teme un nostro nuovo rilancio, un nostro nuovo protagonismo. Un giorno, forse, mi dedicherò a raccogliere tutti gli articoli in cui ci davano per “morti”. E magari, nello stesso tempo, darò una occhiata alle parabole di certi leader politici o di qualche partito. Sono certo che finirò per farmi una bella risata.
L’impressione è che Conte darà una linea al M5S ancora più radicale soprattutto su temi di principio come giustizia e ambiente. C’è il rischio che i 5 stelle possano uscire dalla maggioranza se le cose non dovessero cambiare?
Conte ha anche detto che sarà leale nei confronti di Draghi. E il Movimento sarà leale. Ma ovviamente esiste un perimetro chiaro: se rimaniamo all’interno di quello, per il Movimento, è possibile restare e contribuire, come ha fatto e sta continuando a fare. Finora, per molti aspetti, e penso ad esempio ai fondi del Pnrr, il governo ha agito sostanzialmente in continuità con le nostre proposte. È chiaro, però, e lo diciamo dal primo giorno, che non abbiamo firmato nessuna cambiale in bianco. Non vorrei che qualcuno dimenticasse che siamo la prima forza in Parlamento. Certamente i temi della giustizia, della lotta alla corruzione, dell’etica pubblica, dell’ambiente sono per noi fondamentali. La difesa di certi principi rappresenta per noi il motivo vero per il quale abbiamo deciso di accogliere l’appello di Mattarella e far parte di questo esecutivo.
Conte ha anche aperto alla possibilità che venga coinvolto Di Battista. Lei cosa ne pensa?
Io personalmente me lo auguro. Alessandro è stato importantissimo per la crescita del Movimento. Se si dovesse trovare un momento per confrontarci, per dialogare, per ritrovare la voglia di lavorare agli stessi obiettivi, per il Movimento sarebbe un bene.
In cosa crede il M5S debba cambiare rispetto a com’è oggi?
Certamente abbiamo bisogno di tornare tra la gente. Purtroppo, in questo senso, anche la pandemia ha cambiato tutto, ha immerso anche noi in una dimensione irreale. Non vediamo l’ora di tornare a incontrare i nostri militanti, prima con Conte e poi in occasione delle amministrative, dove il Movimento cinque stelle punta alla conferma di Virginia Raggi, contro il ritorno dei vecchi partiti che hanno distrutto Roma e anche in tanti altri Comuni dove il Movimento è convinto di poter amministrare bene, nell’interesse dei cittadini.
Ultima domanda: quando dobbiamo attenderci la nuova piattaforma e la conseguente votazione?
Ormai ci siamo. Credo che entro la fine del mese potremo essere, tecnicamente, nelle condizioni di ridare la parola ai nostri iscritti. Siamo l’unica forza politica che lo fa, e lo ricordo a chi ama fare ironia sulle nostre procedure di consultazione degli iscritti. Che la scelta piaccia o meno, saranno loro, sempre loro a decidere.