“Non c’è una concreta prospettiva per un’alleanza strutturale”. È quanto ha detto a Mezz’ora in più il leader M5S, Giuseppe Conte, a proposito di possibili alleanze con il Pd di Elly Schlein.
“La convergenza deve essere su obiettivi condivisi, non deve esserci un compromesso al ribasso”
“Come forze progressiste – ha aggiunto Conte – noi conduciamo battaglie di frontiera. La convergenza deve essere su obiettivi condivisi, non deve esserci un compromesso al ribasso”.
“Su alcuni temi – aggiunge – come il salario minimo, il Pd sta raggiungendo posizioni che noi già avevamo da tempo, anzi sono nostri cavalli di battaglia. Su altre posizioni non abbiamo registrato un effettivo cambiamento, come sul conflitto russo-ucraino e anche per quanto riguarda le tecnologie eco sostenibili”.
Il M5S, ha affermato ancora l’ex premier Conte, “si siederà al tavolo” delle riforme con il governo: “Ascolteremo ma da subito inizieremo a chiarire che il tavolo deve nascere dalla diagnosi condivisa. Poi cominciamo a discutere dei rimedi: fughe in avanti mi sembrano molto insidiose”.
“Chi vuole una stagione costituente per delle riforme che cambino l’assetto costituzionale – ha aggiunto il leader M5S -, dovrebbe prima creare le condizioni di coesione sociale non divisivo. E il governo ci arriva malissimo. Il decreto del primo maggio crea delle cattive premesse per poi invocare una stagione costituente. Nel merito, se chiedessimo ai cittadini quale è l’organo costituzionale che mette d’accordo tutti e fa sentire appartenenti a un comune destino, risponderebbero il capo dello Stato.
“Se introduciamo il premierato – afferma ancora Conte – esautoriamo le funzioni del capo dello Stato, che sarà una figura che andrà a tagliare i nastrini alle cerimonie pubbliche. Se facciamo un’analisi comparativa nel mondo, dove abbiamo premierati non abbiamo garanzia di stabilità. Se il tema è, e noi condividiamo la diagnosi, garantire maggiore efficacia di azione ed efficienza delle attività di governo, la domanda è: perché state perseguendo questo scellerato disegno di autonomia differenziata, che svuoterà di competenze il governo centrale verso le regioni?”.