M5s, è l’ora della resa dei conti tra Conte e Grillo: il presidente sfida il fondatore sul voto degli iscritti

Lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sul futuro del M5s sembra inevitabile: il presidente sfida il fondatore sul voto degli iscritti.

M5s, è l’ora della resa dei conti tra Conte e Grillo: il presidente sfida il fondatore sul voto degli iscritti

Lo scontro, ormai, sembra quasi inevitabile. In che modo si consumerà, però, è tutto da vedere. Tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo si profila una resa dei conti sulle regole del Movimento 5 Stelle. Con qualcuno che arriva a ipotizzare persino una nuova scissione, anche se la contesa – dopo lo scambio di lettere non proprio cordiale – potrebbe ancora rientrare. 

Ora Conte sembra voler cercare un voto del Consiglio nazionale M5s, che potrebbe arrivare in settimana, per chiedere un mandato per creare una sorta di segreteria politica. Di cui una parte scelta, forse, dagli iscritti. Tutto ciò in vista della Costituente attesa a fine settembre-inizio ottobre. 

Lo scontro tra Conte e Grillo sul futuro del M5s

Ciò che Conte sta creando si avvicina sempre più a un partito classico, in contrapposizione con ogni principio del fondatore Beppe Grillo. Addirittura qualcuno, secondo Repubblica, sostiene che Grillo si stia preparando anche a una battaglia legale. 

Il tema di discussione più acceso è quello dei quesiti da sottoporre alla base, per diversi motivi. Innanzitutto Grillo li vorrebbe decidere con Conte, come sempre fatto. Conte, invece, vorrebbe che siano gli iscritti e i militanti a proporre i temi da discutere, affidando poi il riordino e la composizione delle domande a una società esterna. 

Diventa quindi cruciale anche il tema di quali quesiti analizzare. Metodo e merito, quindi. Si potrebbe discutere della collocazione politica del Movimento, a partire dall’ipotesi di una alleanza strutturale con il Pd che Conte vorrebbe ma Grillo (insieme a qualche esponente come Virginia Raggi) no. 

Si parla persino di un quesito sul cambio del nome. Ma anche su questioni come il vincolo dei due mandati che ormai quasi nessuno vuole più. Con l’eccezione di Grillo. Anche perché molti parlamentari sono al secondo mandato e molti big del Movimento hanno già sforato questo tetto, ma così potrebbero tornare – per ruoli diversi – nei prossimi anni: da Paola Taverna a Roberto Fico. E non è una novità che il vincolo dei due mandati per Grillo è intoccabile. Insomma, la sfida è appena iniziata.