M5S e Avs in trincea contro la deriva bellicista

La premier rimprovera a Conte di aver rassicurato sul 2% del Pil in difesa. Per Patuanelli era un impegno già preso

M5S e Avs in trincea contro la deriva bellicista

Se il Pd continua a crogiolarsi nei suoi dubbi tra i sì e i no al piano di riarmo che arrivano dalle diverse anime del partito, ci sono due partiti che sono fermi e granitici nel no allo shopping militare. E si tratta del M5S e di Avs.

“Se il M5s ci dice che è un partito antimilitarista, contrario alla difesa e all’acquisto delle armi, e che Guido Crosetto è un guerrafondaio, io rispetto questa posizione. Ma non ho capito. Quando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte in più di un’occasione ha sottoscritto l’impegno ad arrivare al 2% del Pil in difesa nel 2020/2021, e al tempo significava circa 15 miliardi di euro, perché lo ha fatto se non era d’accordo? lo avete fatto per compiacere qualcuno?”, ha detto la premier Giorgia Meloni in aula al Senato per le sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 20 e 21 marzo.

Botta e risposta. Patuanelli del M5S gela Meloni

“Ha citato l’incremento della spesa in difesa durante il governo Conte ma era un accordo sottoscritto prima da Renzi e non messo in discussione. Non abbiamo mai sostenuto che non bisogna spendere in difesa, diciamo che bisogna razionalizzare la spesa visto che già così l’Europa spende più della Russia” in questo settore. Ma “questo piano è una follia ed è il contrario di quello che serve oggi all’Europa”, ha replicato il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

‘’Respingere in sede di Consiglio europeo il piano ReArm Europeo proposto dalla presidente della Commissione europea’’. E’ quanto prevede la risoluzione Avs. Nel documento si impegna anche il governo a ‘’non fare ricorso alle eventuali deroghe alle norme sulla governance economica europea per l’acquisto di armamenti’’ e a ‘’sostenere in sede di Consiglio europeo che la necessaria strada per la creazione di una difesa europea comporta un percorso opposto all’aumento delle capacità militari nazionali che consiste in una razionalizzazione ed integrazione della spesa esistente’’.

Avs come il M5S fermo nel no alla follia bellicista Ue

“ReArm Eu non è il primo passo verso la difesa comune, è il suo contrario. Ogni Stato utilizzerà il riarmo per i propri interessi strategici. L’Europa spende in armi già moltissimo, la logica vorrebbe che la spesa diminuisse, si razionalizzasse non che aumentasse. Il piano von der Leyen è uno spreco intollerabile di risorse in un momento segnato da una crisi sociale profonda. Questa enorme spesa non sarà indolore, la pagheranno la sanità, il welfare, l’istruzione. Saremo molto più poveri ma armati fino ai denti”, ha dichiarato il capogruppo al Senato dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro.