Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, dovrebbe dimettersi. La posizione del Movimento 5 Stelle non lascia ombra di dubbi, come spiega all’Ansa il capogruppo pentastellato alla Camera, Francesco Silvestri.
Per Silvestri “le nuove rivelazioni emerse dalla stampa su presunte pressioni di Delmastro per ottenere le informazioni secretate usate da Donzelli, confermano le sue gravi responsabilità e chiamano le sue dimissioni”.
M5s chiede le dimissioni di Delmastro dopo le ultime rivelazioni
Il Movimento 5 Stelle chiede quindi le dimissioni del sottosegretario. Silvestri incalza anche la presidente del Consiglio sul caso: “Mi chiedo come faccia Meloni ad accettare questi atteggiamenti. Tra i primi compiti di una presidente del Consiglio c’è quello di tutelare le istituzioni, ma da quando sono al governo, tra lei e i suoi maggiori esponenti di maggioranza, arrivano solo dita negli occhi per i pilastri della nostra democrazia”.
La richiesta di dimissioni arriva dopo che alcuni giornali hanno dato notizia del fatto che Delmastro avrebbe fatto pressioni sul Dap per ottenere la relazione su Alfredo Cospito. Un dettaglio emerso dalle carte dell’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio del sottosegretario.
In una telefonata, Delmastro avrebbe chiesto “al capo del Dap Giovanni Russo le informative sia del Gom che del Nic”, cioè i corpi scelti della penitenziaria. Sui documenti, viene sottolineato, era scritto che si trattava di atti “a limitata divulgazione”, ma il sottosegretario avrebbe comunque rivelato il contenuto del fascicolo al deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.
Altri guai giudiziari per il sottosegretario
Per Delmastro i guai giudiziari non finiscono qui. Riprende, infatti, in procura a Biella un procedimento per il quale è chiamato in causa per diffamazione ai danni di un magistrato, Quintino Lorelli, procuratore generale della Corte dei Conti per il Piemonte. La notizia è stata anticipata da La Stampa, spiegando che la corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza con cui il gip aveva disposto l’archiviazione: è stato invece accolto il ricorso della procura. I fatti contestati risalgono al 2021, quando Delmastro diffuse un video sul magistrato.