Che sia stata una curiosa coincidenza viene difficile da credere. L’Anpi di certo non se la beve. “La sede di un movimento neofascista, per quanto piccolo e inconsistente, inaugurata il giorno della Festa della Liberazione – ha denunciato – è una provocazione per qualsiasi persona che possieda un minimo di buon senso”. Succede che a Vicenza un gruppo di militanti di estrema destra (il Mis, Movimento Italia Sociale) ha deciso di inaugurare la nuova sede, già aperta peraltro da alcune settimane, proprio il 25 aprile.
A Vicenza un gruppo di militanti del Movimento Italia Sociale ha deciso di inaugurare oggi la nuova sede, già aperta peraltro da alcune settimane
Per l’Anpi è un tentativo di sfregiare ed offendere Vicenza, città Medaglia d’Oro al valor militare per la Resistenza. “La levata di scudi e le polemiche contro la nostra iniziativa, sostenute da varie realtà della galassia antifascista, sono pretestuose e ci lasciano totalmente indifferenti – aveva dichiarato il portavoce del Mis, Gian Luca Deghenghi -. Lo sgradevole clamore che sta montando in città per l’evento, che avrà carattere strettamente privato, è esclusivamente strumentale al tentativo di Anpi e associazioni affini, che trovano sponda a livello istituzionale, di creare un clima di inopportuna fibrillazione in città. Qualsiasi accusa di intento provocatorio relativa alla data dell’inaugurazione, dunque, la rispediamo al mittente”.
Il risultato è che, in concomitanza con l’inaugurazione della sede del movimento di destra, dalle 15 a Vicenza è in programma un corteo antifascista. “Confermiamo la nostra manifestazione – ha precisato l’Anpi – che si terrà in modo pacifico e ordinato. Saremo in compagnia di tante donne e uomini che rappresentano la città democratica e antifascista che non può accettare in silenzio simili offese alla sua storia”.
I manifestanti non potranno però transitare lungo corso San Felice o nelle zone limitrofe, come era stato da loro richiesto nei giorni scorsi. Proprio per evitare possibili contatti tra le due “fazioni” il Questore della provincia, Paolo Sartori, ha obbligato gli organizzatori a cambiare percorso per motivi di ordine pubblico.
Alla cerimonia ufficiale in città è intanto prevista la partecipazione dell’assessore veneta al Lavoro, Elena Donazzan, che ha dichiarato che l’antifascismo “in Italia ha prodotto il terrorismo rosso” e “non può essere un valore”. Per la Rete degli Studenti medi Donazzan “ha calpestato i valori su cui si poggia la nostra Repubblica democratica” e per questo dovrebbe dimettersi.