Se non si può parlare di censura, il minimo che si può fare è definirlo un pasticcio. Protagonista ne è il Campidoglio e, in particolare, lo staff del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Che ha negato, all’ultimo momento, la sala del Carroccio in Campidoglio, che avrebbe dovuto ospitate nel pomeriggio di ieri un convegno organizzato dalle associazioni della Rete Tutela Roma Sud.
I malpensanti diranno che la decisione è stata presa per mettere a tacere quella che era una vera e propria protesta contro il termovalorizzatore. A cui, peraltro, avrebbero dovuto partecipare esponenti politici di diversi partiti: dal Movimento 5 Stelle ad Alleanza Verdi-Sinistra, per arrivare persino a Fratelli d’Italia. Il che, di per sé, già stupisce se pensiamo che Avs governa con Gualtieri e il termovalorizzatore di Santa Palomba lo vuole proprio il sindaco e che invece Fdi in Regione Lazio di certo non si sta opponendo.
Convegno contro il termovalorizzatore, il Campidoglio nega la sala
Torniamo, però, al convegno. Il Campidoglio ha negato la sala avvisando gli organizzatori soltanto la sera prima e spiegando che quello spazio non era più disponibile. Ha quindi proposto di rinviare di una settimana o cambiare location. Troppo tardi per riorganizzare tutto, ovviamente. Così l’associazione ha parlato di censura e ha deciso di riunirsi in piazza del Campidoglio, dove ha tenuto una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche alcuni degli esponenti politici attesi al convegno. Annullato, quindi, e sostituito da una mobilitazione contro il sindaco che ha fatto slittare l’evento.
Gualtieri indifferente
Il Campidoglio ha provato a respingere le accuse spiegando che “non c’è stata alcuna censura”. Lo spostamento sarebbe dovuto all’alto numero di partecipanti e a un’altra iniziativa prevista nella stessa giornata in Campidoglio. “Era stata proposta un’altra sala più capiente e funzionale o in alternativa un’altra data”, spiegano. Ma lo spazio proposto non era in Campidoglio e un rinvio di certo non era semplice, con l’avviso arrivato solo all’ultimo.
Per il capogruppo in Regione Lazio del Movimento 5 Stelle, Adriano Zuccalà, è “inaccettabile la censura a sindaci, comitati e cittadini” da parte di Gualtieri, il cui atteggiamento viene definito “antidemocratico”. Per Filiberto Zaratti, deputato di Avs, “ora siamo alla negazione del confronto da parte del Comune”. Il convegno di ieri prevedeva la partecipazione anche di parlamentari e consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e di Avs, oltre che dei 5 Stelle: una strana alleanza da destra a sinistra contro il termovalorizzatore di Gualtieri. Che, intanto, annuncia che è stata pubblicata da Invitalia la gara per la realizzazione dei due biodigestori di Casal Selce e Cesano: ciascuno tratterà 100mila tonnellate di rifiuti l’anno, permettendo di risparmiare i 15 milioni oggi pagati a Pordenone.