Non bastava lo scontro con la magistratura. Ora il governo riesce a entrare in conflitto anche con i medici. Stavolta la protagonista è la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che ha chiamato in causa il personale medico sui casi di maternità surrogata.
“Un pubblico ufficiale – ha detto Roccella a Tagadà, su La7 – e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla procura e poi si vedrà”.
Nuovo scontro del governo, i medici contro Roccella sulla maternità surrogata
Le parole di Roccella non trovano però riscontro negli obblighi dei medici, come fa notare Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo).
Il medico, infatti, “ha il dovere di curare – spiega Anelli – Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal Codice penale.”
Quindi, spiega il presidente Fnomceo, “il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia, ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”.
Il dovere di curare, continua Anelli, deriva dalla legge, “in primis la Costituzione, e dal codice deontologico, è confermato dalla giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”. Il parere di Anelli sulla questione e la sua posizione sulla legge che rende un reato universale la maternità surrogata verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal.