Ci aspettano tempi duri. Il generale rallentamento dell’economia si abbatterà l’anno prossimo inevitabilmente anche sull’Italia. Ma quest’anno la crescita sarà più robusta del previsto. E il calo del deficit consegna un ‘tesoretto’ prezioso per il nuovo governo che viaggia tra i 9 e i 10 miliardi.
Il generale rallentamento dell’economia si abbatterà l’anno prossimo inevitabilmente anche sull’Italia
Questa è la fotografia ‘tendenziale’ che il governo uscente di Mario Draghi consegna al prossimo esecutivo. Ed è da questa base che la coalizione di centrodestra inizierà il proprio lavoro. A partire da un nuovo decreto energia possibile forse già prima della manovra, per garantire sostegno a famiglie e imprese. Il nuovo quadro macroeconomico fornito dalla Nadef approvata dal Consiglio dei ministri è insolitamente solo a metà: vista la contingenza della nascita del nuovo governo, infatti, contiene solo la parte tendenziale, e non quella programmatica, con gli effetti della manovra di bilancio, che viene demandata al prossimo esecutivo.
I numeri certificano un Pil che migliora quest’anno al +3,3%
I numeri certificano un Pil che migliora quest’anno al +3,3% (dal +3,1% delle stime di aprile). Ma a “subire gli effetti dell’indebolimento del ciclo internazionale ed europeo” sarà il 2023, con una brusca frenata al +0,6% (dal +2,4% nel Def). In discesa il deficit, che cala al 5,1%: un obiettivo inferiore di 0,5 punti rispetto al 5,6% fissato nel Def e già autorizzato dal Parlamento, che lascia uno spazio di manovra tra 9 e 10 miliardi al nuovo governo per un eventuale nuovo decreto.
Cala anche il debito, che imbocca un percorso di discesa (145,4% del Pil quest’anno e 143,2% il prossimo) che lo porterà nel 2025 sotto quota 140% (al 139,3%). E nonostante la Nota fotografi un rialzo del sentiero dell’inflazione, resta la previsione che il tasso comincerà “a scendere entro la fine di quest’anno”. Previsioni improntate ad un “approccio prudenziale”, spiega il ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Nel corso del Consiglio dei ministri è emersa una certa soddisfazione per i risultati di questo anno e mezzo di governo ma è emersa pure la preoccupazione per lo scenario che si prospetta “difficile”. “Il Governo conclude il suo operato in una fase assai complessa”, ma “con evidenti segnali di ritrovato dinamismo per l’economia italiana”, sintetizza Franco, esprimendo un auspicio che è un messaggio: ora avanti perché la ripresa economica “prosegua e si consolidi”.
Davanti ci sono mesi “complessi”, tra i rischi geopolitici e il probabile permanere dei prezzi dell’energia su livelli elevati, ma le risorse senza precedenti per rilanciare gli investimenti (Pnrr) “potranno dar luogo a una crescita sostenibile ed elevata”. A porre rischi è anche il rialzo di tassi e rendimenti, che se risparmierà il 2022, è destinato ad avere un importante impatto negativo sul Pil nel 2023 (con una spesa per interessi verso il 3,9%).
Sulla base di queste previsioni, ora la palla passa alla coalizione di centrodestra. Per la manovra ci sono già stati i primi contatti al Tesoro e si guarda già alle prossime mosse. A partire da un possibile nuovo decreto energia, Solo per replicare a dicembre quanto fatto per ottobre-novembre sul fronte aiuti, servirebbero 4,7 miliardi. Resta anche da prorogare lo sconto benzina (in scadenza a fine ottobre), che costa circa 1 miliardo al mese.