Mentre a Roma infuriano le polemiche sul condono Salva-Milano – il colpo di spugna sulle inchieste sull’urbanistica milanese, invocato dal sindaco Beppe Sala, promesso dalla Lega, regalato da Fratelli d’Italia e votato dal Partito Democratico – che dovrebbe passare a breve al Senato, a Milano si ricomincia a “progettare” in grande.
Ieri infatti è stato presentato il mastodontico “Progetto Fili” – intervento di oltre 188.000 metri quadrati, che arriverà a coinvolgere progetti per un totale di 2 milioni di metri quadrati all’interno della Lombardia – concepito da Ferrovie Nord Milano, società controllata dal Pirellone.
Con la copertura dei binari di Cadorna, sorgeranno palazzi (e una foresta sintetica)
Vero fulcro del piano sostenuto dal presidente Attilio Fontana – al di là delle solite sviolinate su mobilità sostenibile, rigenerazione urbana, miglioramento della qualità dell’aria, ciclabili – è l’intervento previsto a Cadorna, dove, ha detto Fontana, “ci sarà la realizzazione della nuova stazione, un miglioramento della interconnessione tra i vari sistemi di trasporto e una pista ciclabile che partirà da lì”.
Ma “soprattutto ci sarà anche la grande copertura degli spazi oggi occupati dal ferro, con l’allargamento di parco Sempione, anche in questo caso avremo un verde che si allarga e che dona alla città un’ulteriore possibilità di respirare meglio”. Tradotto: saranno coperti i binari e saranno costruiti palazzi intorno (dai privati), affiancati da una “foresta sintetica” che dovrebbe produrre ossigeno e da verde superficiale. Pratini con palazzi intorno, insomma…
Fontana: “Tutto secondo le regole”
“Tutto verrà fatto nel pieno rispetto delle regole, mi sembra ovvio”, ha assicurato Fontana, “C’è un accordo di programma che si riferisce a Cadorna – ha proseguito – il progetto sarà poi sottoposto alla VAS e poi ci sarà la scelta del soggetto privato. Regione Lombardia parteciperà con un contributo importante di circa 150 milioni, così come contribuirà anche Ferrovie Nord Milano versando una propria quota”.
La giunta Sala ha già detto sì a Fili
Il piano gode anche del favore della giunta di Beppe Sala. L’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha infatti subito sottolineato come “la maturità delle istituzioni si vede quando, come in questo caso, anche con colori politici diversi, si collabora per uno stesso progetto, e in questo caso il Comune di Milano intende collaborare con la Regione Lombardia e con il mondo di Ferrovienord”.
Il Pd grida alle lobby dei costruttori. Ma è lo stesso Pd che difende il Salva-Milano
Contro il progetto Fili si è invece schierato – giustamente quanto paradossalmente – proprio il Pd (quello che a Roma difende il Salva-Milano e che a Milano regge la giunta Sala), per bocca del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino.
“Fili rischia di tradursi in una nuova opera dettata dagli interessi della lobby del cemento”, ha detto, esprimendo “grande preoccupazione”. “L’Istituto nazionale di urbanistica ha già richiamato l’attenzione di tutti in merito ad un’operazione che rischia di produrre effetti indesiderati in termini di quanto e come verrà poi effettivamente edificato e in che aree”, ha aggiunto Majorino, il quale ha anche richiamato Fnm: “Dovrebbe pensare prioritariamente, cosa che non avviene, allo sviluppo del trasporto regionale e non a particolari operazioni speculative”.
I “ribelli” dei Comitati (quelli attaccati da Sala pochi giorni fa) contro il progetto
Contrari a Fili si sono già detti – in tempi non sospetti – i comitati civici, gli stessi che da anni si battono contro la speculazione immobiliare e il cemento selvaggio, contro cioè quelle operazioni che vedono laboratori di un piano “ristrutturarsi” in torri alte 80 metri, grazie a una semplice Scia. Quegli stessi comitati che Sala aveva bollato come “ribelli” perché contrari all’inciucio con la destra e che aveva esortato a scegliere da che parte stare, se con lui e la giunta che verrà, oppure all’opposizione.
In teoria è a loro che il Pd parla quando lancia l’allarme sulle lobby che vogliono mettere le mani su Cadorna. Ma con quale credibilità…?