Questo 2017 si sta chiudendo per Silvio Berlusconi nel migliore dei modi. E così, dopo la vittoria in Sicilia, arriva anche una vittoria con Veronica Lario. L’ex moglie del Cav dovrà restituirgli circa 60 milioni di euro. E non riceverà più l’assegno mensile da 1,4 milioni di euro. La Corte d’Appello di Milano ha accolto l’istanza dell’ex premier di applicare la recente sentenza della Cassazione sull’assegno di divorzio in base alla quale conta il criterio dell’autosufficienza economica e non il tenore di vita goduto durante le nozze.
Berlusconi aveva sostenuto che la sua ex moglie è autosufficiente potendo contare su liquidità per 16 milioni, gioielli e società immobiliari. La restituzione decorre dalla data del divorzio che risale al marzo del 2014.
L’ufficialità della separazione era arrivata nel 2012. A stabilirlo era stata una sentenza della nona sezione civile del tribunale di Milano. Inizialmente gli avvocati della Lario avevano richiesto un assegno di 43 milioni di euro l’anno. “Non più di 300mila euro all’anno”, la risposta degli avvocati dell’ex cavaliere. Alla fine, la sentenza fissò la cifra definitiva a 100mila euro al giorno, tre milioni al mese. La cifra venne poi abbassata dal tribunale di Monza a 1,4 milioni di euro.
La revisione del processo è iniziata dopo che la Suprema Corte lo scorso 10 maggio aveva respinto il ricorso della moglie dell’ex ministro Vittorio Grilli che si era vista respingere la richiesta dell’assegno di divorzio dalla Corte di Appello di Milano nel 2014. Come spiegato nelle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, l’assegno di divorzio va concesso solo se il coniuge non è autosufficiente. Secondo la Cassazione, sta all’ex coniuge che richiede l’assegno dimostrare “di non avere i mezzi adeguati e di non poterseli procurare per ragioni obiettive”.
Una settimana dopo la sentenza “Grilli-Lowenstein”, la stessa Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso di Berlusconi che aveva chiesto un abbassamento del maxi-assegno mensile che spettava alla sua ex moglie. In quel caso, la sentenza sosteneva che la separazione “non elide la permanenza del vincolo coniugale”, e che quindi il coniuge più facoltoso “ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio”.
Ora, l’ultimo atto, con il completo annullamento dell’assegno. Anche se molto probabilmente, Veronica Lario presenterà ricorso in Cassazione per quella che dovrebbe essere l’ultima puntata.