Eccesso di zelo o più probabilmente uno scivolone bello e buono. L’unica certezza è che le immagini televisive del briefing sulla guerra in Ucraina tenuto dal presidente Viktor Lukashenko, ai membri del governo e ai generali bielorussi, hanno fatto il giro del mondo e messo in stato di agitazione l’intera Moldavia.
Lukashenko ha svelato in Tv i piani d’attacco del suo alleato Putin
Già perché ieri il leader della Bielorussia sembra averla fatta grossa spifferando ai quattro venti, in modo apparentemente non voluto, i piani d’attacco del suo alleato Vladimir Putin. Nelle immagini, mandate in onda sulla rete nazionale e diffuse dal servizio stampa dello stesso Lukashenko, si vede il leader che mostra una mappa dell’Ucraina e indica i movimenti delle truppe.
Spulciando a fondo le immagini, come fatto notare da Newsweek e dal New York Post, si noterebbe il leader bielorusso indicare un attacco pianificato dall’Ucraina meridionale alla Moldavia con tanto di invasione della regione del Paese denominata Transnistria.
Il ministero degli Esteri della Moldavia che ha convocato d’urgenza l’ambasciatore bielorusso
A prendere sul serio il video è stato sicuramente il ministero degli Esteri e dell’Integrazione europea della Moldavia che ha convocato d’urgenza l’ambasciatore della Bielorussia, Anatolj Kalinin, per avere chiarimenti. Del resto si tratta di una minaccia credibile perché Putin potrebbe effettivamente pensare – o aver pensato – di annettere la autoproclamata Repubblica della Transnistria.
Si tratta di una regione che è ufficialmente sotto il controllo della Moldavia ma che di fatto è indipendente fin dal 1990, sebbene non sia riconosciuta da nessun Paese membro dell’Onu. Ma c’è di più. A rendere credibile questa possibile manovra offensiva, la quale non inizierebbe prima di aver risolto la crisi in Ucraina, c’è anche un altro motivo ossia il fatto che nel 2014, in seguito all’annessione della Crimea alla Russia, proprio la Transnistria si è sollevata e ha chiesto a Putin l’integrazione nel territorio russo.
Insomma una minaccia piuttosto credibile per la quale, infatti, la Moldavia ha già chiesto all’Unione europea e alla Nato aiuti economici e militari così da potersi far trovare pronta in caso di attacco. Richieste che, però, sono destinate a restare inascoltate perché in occidente nessuno vuole fornire armi e armamenti ad un Paese che, almeno per il momento, non è interessato da alcun conflitto.