Lukashenko stravince le presidenziali in Bielorussia per la settima volta. Ma Usa e Ue denunciano: “Queste elezioni sono state una farsa”

Lukashenko stravince le presidenziali in Bielorussia per la settima volta. Ma Usa e Ue denunciano: "Queste elezioni sono state una farsa"

Lukashenko stravince le presidenziali in Bielorussia per la settima volta. Ma Usa e Ue denunciano: “Queste elezioni sono state una farsa”

Alexander Lukashenko ha ottenuto, senza alcuna sorpresa, una vittoria schiacciante nelle elezioni in Bielorussia, assicurandosi il settimo mandato quinquennale come presidente del Paese. Il voto, respinto dai governi occidentali come una “farsa”, ha visto Lukashenko ottenere l’86,8% delle preferenze, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale bielorussa.

Lukashenko stravince le presidenziali in Bielorussia per la settima volta. Ma Usa e Ue denunciano: “Queste elezioni sono state una farsa”

“Potete congratularvi con la Repubblica di Bielorussia, abbiamo eletto un presidente”, ha dichiarato Igor Karpenko, capo della commissione elettorale, durante una conferenza stampa tenutasi nelle prime ore di oggi. Secondo la commissione, l’affluenza alle urne ha raggiunto l’85,7%, con 6,9 milioni di aventi diritto al voto. Tuttavia, gli Stati Uniti e l’Unione Europea avevano già dichiarato prima del voto che le elezioni non potevano essere considerate libere o regolari, poiché i media indipendenti sono vietati in Bielorussia e tutte le principali figure dell’opposizione sono state imprigionate o costrette a fuggire all’estero.

L’alto rappresentante dell’Ue per la Politica Estera, Kaja Kallas, ha definito le elezioni una “farsa” e ha affermato che “Lukashenko non ha alcuna legittimità”. Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha commentato che “il popolo della Bielorussia non aveva scelta. È un giorno amaro per tutti coloro che desiderano libertà e democrazia”. Ironico invece il commento del capo della diplomazia polacca, Radoslaw Sikorski, che ha sottolineato con sarcasmo il dato dell’87,6% di preferenze: “Gli altri troveranno posto nelle prigioni?” ha chiesto.

Il passato che ritorna

Lukashenko ha soffocato le proteste di massa contro il suo governo nel 2020 e ha consentito a Mosca di utilizzare il territorio bielorusso per invadere l’Ucraina nel 2022. L’opposizione e i governi occidentali accusano da anni Lukashenko di manipolare i risultati elettorali. Durante le proteste successive alle ultime elezioni presidenziali, le autorità hanno represso duramente le manifestazioni, con oltre mille persone ancora in carcere.

Tutti gli oppositori politici di Lukashenko si trovano in prigione o in esilio, insieme a decine di migliaia di bielorussi che hanno lasciato il Paese dal 2020. Ieri, Lukashenko ha dichiarato che la loro condizione è una scelta personale: “Alcuni hanno scelto la prigione, altri l’esilio”, ha affermato. E ha aggiunto: “Chi è in carcere, lo è perché ha aperto troppo la bocca”.