Luigi Di Maio andrà a guadagnare un bel po’ di soldi nel suo nuovo incarico Ue per il Golfo. Per questo motivo e non solo sono state sollevate diverse polemiche in merito allo stipendio alto e alla sua qualifica per questo nuovo ruolo.
Luigi Di Maio nel suo nuovo incarico come inviato Ue nel Golfo guadagna un ricco stipendio: le cifre
L’Alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell ha designato Luigi Di Maio come il “candidato migliore” per l’incarico di inviato Ue per il Golfo. La notizia è stata comunicata ai 27 Stati membri con l’invio di una lettera. Dopo questa notizia sono iniziati ad uscire i primi dettagli del nuovo incarico dell’ex Ministro degli Esteri del governo Conte, a partire dal suo nuovo ricco stipendio. Si parla di un minimo di 13mila euro mensili (netti) a cui si aggiungono vari benefit. Per 21 mesi, fino a febbraio 2025 godrà anche dello status di diplomatico, con passaporto e immunità. La remunerazione precisa “dovrà essere determinata tramite un accordo diretto tra l’advisor e l’autorità” precisa un portavoce della Commissione Ue.
Le polemiche
Dopo che è circolata la notizia del ricco stipendio di Di Maio, il presidente del gruppo parlamentare europeo Identità e Democrazia, ed eurodeputato della Lega Marco Zanni, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue. “Si desume che la retribuzione per tale ruolo potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15- spiega Zanni -Consultando il tabellario Ue tale posizione, ha sottolineato Zanni, risulta essere retribuita con minimo 13.000 euro al mese, e con la possibilità di salire oltre i 16.000“. “Luigi Di Maio durante il suo mandato come titolare della Farnesina ha creato in maniera ripetuta incidenti diplomatici con alcuni Paesi parte del Golfo Persico” sottolinea ancora Zanni.
“Di Maio ha presentato la candidatura quando era ministro degli Esteri” in un governo precedente, quindi “non è il candidato del governo”, ha sottolineato questa mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo. Anche il Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si esprime sulla vicenda: “Con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto in Italia ed in Europa mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso. Non è l’unica iniziativa curiosa da parte delle istituzioni europee che sono più ideologiche che pragmatiche. Penso alle direttive case green, auto green, carni sintetiche, formaggi finti, vini farlocchi. Conto che ci ripensino perché in Italia ed in Europa ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri. Non è una questione personale”.
“Non fanno onore al Paese per quanto sono pretestuose e provinciali le critiche provenienti da alcuni esponenti del governo e della maggioranza circa l’indicazione da parte del Commissario europeo Borrell del nome di Luigi Di Maio per il ruolo di inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. Di Maio era l’unico italiano in una rosa di ex ministri degli Esteri di diversi Paesi europei candidati a quel ruolo e l’indicazione spetta allo stesso Borrell che evidentemente lo ha ritenuto il più adatto all’incarico. Peraltro Di Maio è stato il ministro degli Esteri del governo Draghi con il sostegno di tutti i partiti, anche del centrodestra, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia. Non mi pare molto intelligente ora fingersi smemorati”. Lo dichiara in una nota il presidente nazionale di Centro Democratico Bruno Tabacci.