Problemi in Ue sul caso energia: gli Stati membri stanno assumendo posizioni diverse rispetto all’emergenza e, mentre Gentiloni e Breton chiedono l’emissione di un debito comune sul modello Sure, Berlino boccia la proposta.
L’Ue si spacca sul caro energia. Gentiloni e Breton invocano l’emissione debito comune sul modello Sure
L’Unione europea è sempre più spaccata sul tema del caro energia e, mentre la crisi peggiora in modo drammatico mettendo a dura prova i singoli Stati e le rispettive popolazioni, l’individuazione di una risposta comune all’emergenza è ancora troppo lontana. A Lussemburgo, è stata convocata una riunione dei ministri delle Finanze dei 27 durante la quale si dovrà stabilire come finanziare il RePower Eu. Intanto, la frattura più grave che percorre l’Unione riguarda la posizione adottata dalla Germania che è stata aspramente criticata dagli altri Stati membri, inclusa l’Italia, per il pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro varato in totale autonomia.
In questo contesto, si inserisce la proposta di Paolo Gentiloni e Thierry Breton che spingono per adottare misure analoghe a quelle già introdotte durante la pandemia Covid. Sostanzialmente, Gentiloni e Breton invocano a gran voce lo sviluppo di una strategia che si ponga sulla falsariga del modello Sure.
Nello specifico, i due commissari Ue per l’Economia e il Mercato interno hanno pronunciato un intervento riportato su svariate testate europee con il quale hanno ribadito che “solo una risposta di bilancio europea permetterà, sostenendo l’azione della Bce, di rispondere efficacemente a questa crisi e di calmare la volatilità dei mercati finanziari”.
Ma Berlino boccia la proposta
La proposta di Gentiloni e Breton si è letteralmente schiantata contro un muro di ostilità paventato da Berlino che ha immediatamente rigettato l’ipotesi di un nuovo fondo Sure. “Ulteriori proposte che siano basate sul programma Sure non sono giustificate in questo momento”, ha tuonato Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco e leader dei Liberali.
Al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin, tuttavia, Gentiloni ha spiegato che “quello che abbiamo fatto con Sure durante la pandemia era una proposta interessante” che sfruttava un modello “basato sui prestiti” che “potrebbe essere realistico” ed efficace anche contro il caro energia. Il commissario Ue ha anche precisato che l’obiettivo principale “è aumentare la solidarietà per evitare la frammentazione, e non criticare questo o quello Stato”. “Se vogliamo evitare la frammentazione ci serve un alto livello di solidarietà e dobbiamo mettere in campo qualche altro strumento comune”, ha aggiunto Gentiloni.
La Germania, però, non è l’unico Paese che si è scagliato contro la proposta dei due commissari Ue. Anche il politico lettone e vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha bocciato l’ipotesi: “La questione di una nuova emissione di debito comune sul modello del Sure richiede altre discussioni perché ci sono punti di vista diversi attorno al tavolo”.
Resta, quindi, l’attesa rispetto alle decisioni dell’Ue mentre appare sempre più esasperante la lentezza esibita rispetto all’individuazione di una strategia comune capace di tamponare l’emergenza legata al caro gas.