L’Ue dice sì: via libera alle nozze Ita-Lufthansa

L'Antitrust Ue ha dato il via libera alle nozze Ita-Lufthansa, pur ponendo tre condizioni che i due vettori dovranno rispettare.

L’Ue dice sì: via libera alle nozze Ita-Lufthansa

La stagione degli aiuti di Stato ad Alitalia è finita. Lo dice con soddisfazione il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, prendendosi il merito di aver chiuso “una storica e annosa vicenda” con la cessione delle quote di Ita a Lufthansa. Una vicenda durata 40 anni, sottolinea Giorgetti parlando di un successo “per il governo” e “per tutto il Paese”. Il negoziato con la Commissione europea si è chiuso dopo un anno di trattative e alla fine l’Antitrust Ue ha approvato le nozze tra le due compagnie aeree.

Il via libera è condizionato al rispetto di alcune misure a tutela della concorrenza su tre fronti: lo scalo di Milano-Linate, le rotte a corto raggio tra Italia ed Europa centrale e i collegamenti a lungo raggio tra Roma Fiumicino e il Nord America. Alla fine, però, le nozze si faranno: Lufthansa acquisterà dal Mef una quota del 41% di Ita con un aumento di capitale di 325 milioni. Poi, in una fase successiva da chiudere entro il 2033, la compagnia tedesca salirà al 100% per un investimento complessivo di 829 milioni.

Per la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, le lunghe trattative sono servite a evitare che i passeggeri paghino di più o abbiano meno servizi di trasporto aereo a disposizione su alcune rotte in entrata e in uscita dall’Italia. Il pacchetto di rimedi “proposto da Lufthansa e dal Mef risponde pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza”, assicura Vestager. Garanzie arrivano anche da Carsten Spohr, ceo di Lufthansa, secondo cui “l’Italia sarà meglio connessa”. Soddisfazione anche per Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, secondo cui alla fine “la logica ha prevalso sui diversi ostacoli”. Con un’operazione che è anche “a favore del mercato”.

Ita-Lufhtansa, i paletti dell’Antitrust Ue

L’approvazione è condizionata al rispetto di alcuni rimedi proposti proprio dai due vettori. Ma il via libera era inevitabile, considerando che l’Antitrust non nega i suoi dubbi sulla “sostenibilità a lungo termine” di Ita come vettore autonomo. La prima condizione posta riguarda la tutela della concorrenza nello scalo Milano-Linate: i due vettori cederanno 15-17 coppie di slot (30-34 voli giornalieri) con un’altra compagnia che potrà subentrare ai tedeschi e stabilirsi anche in maniera strutturale nello scalo con nuovi voli (c’è già chi parla di Easy Jet).

Il secondo paletto riguarda le rotte dall’Italia all’Europa Centrale (Austria, Belgio, Germania e Svizzera): almeno una o due compagnie rivali potranno subentrare con voli non-stop per tre anni, garantendo che uno di questi vettori acceda alla rete nazionale di Ita per fornire collegamenti indiretti tra gli aeroporti europei e città italiane al di fuori di Roma e Milano. Infine ci sono le tratte tra Fiumicino e il Nord America, con l’apertura obbligata a compagnie rivali per evitare di ridurre i collegamenti. Le città di cui si parla sono Chicago, Washington, San Francisco e Toronto. Dovrebbe arrivare l’ingresso di un concorrente con voli diretti o, in alternativa, con scali in hub europei e una durata totale del viaggio non superiore a tre ore in più rispetto ai voli diretti. Le compagnie interessate sarebbero Air France, Iberia, British Airlines, Kim o Tap. C’è tempo fino a novembre per siglare queste intese con le altre compagnie.