Il Consiglio dell’Ue ha approvato il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia dopo l’aggressione dell’Ucraina. L’adozione delle nuove misure ha l’obiettivo di colpire i settori di alto valore dell’economia di Mosca, come l’energia, la finanza e il commercio, spiega il Consiglio. Che punta anche a rendere più difficile eludere le sanzioni comunitarie da parte del Cremlino.
Cosa prevede il 14esimo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia
Il pacchetto contiene misure restrittive riguardanti 116 persone ed entità ritenute responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Un’altra novità riguarda il tentativo di impedire che le strutture dell’Ue vengano utilizzate per trasbordare il gas naturale liquefatto russo, il Gnl, verso Paesi terzi. Questa operazione consentirebbe di ridurre le entrate che Mosca ottiene dalla vendita e dal trasporto di Gnl.
L’Ue, in particolare, vieterà i servizi di ricarica del gas liquefatto russo nel territorio europeo per il trasbordo verso altri Paesi. La misura riguarda sia i trasferimenti da nave a nave che quelli da nave a terra, oltre che le operazioni di ricarico. La mossa non influirà comunque sull’importazione ma solo sulla riesportazione verso Paesi terzi attraverso il territorio dell’Ue.
Ancora, Bruxelles vieterà nuovi investimenti, ma anche la fornitura di beni, tecnologie e servizi per il completamento dei progetti Gnl in costruzione, come nel caso di Arctic LNG 2 e Murmansk LNG. Introdotte, inoltre, restrizioni all’importazione del Gnl russo attraverso i terminali Ue non collegati al sistema del gas naturale.
L’appello della Lituania
Al Consiglio Esteri in corso a Lussemburgo è arrivato anche l’appello del ministro lituano, Gabrielius Landsbergis: “Vorrei portare all’attenzione del Consiglio l’attività ibrida russa nella Nato, nel territorio della Nato. Vediamo chiaramente, e va detto più e più volte, che la Russia sta intensificando non solo in Ucraina, ma anche nei Paesi coperti dall’articolo cinque. E ci sono ampie prove che le agenzie speciali russe di intelligence siano dietro l’attività cinetica in Europa e nei paesi della Nato”.
Per il ministro lituano bisogna “essere molto chiari su cosa faremo al riguardo. Sfortunatamente, non credo ancora che stiamo inviando il messaggio giusto. Perché, mentre assistiamo a queste attività ibride, stiamo discutendo del 14esimo pacchetto sanzioni, che nel tempo è diventato, purtroppo, piuttosto debole”.