Se il buongiorno si vede dal mattino, allora nel Lazio è buio pesto. Dopo dieci anni di governo del Centrosinistra, con l’elezione dei consiglieri segretari dell’Ufficio di presidenza si apre l’era di Francesco Rocca. Ma più che euforia, sia la maggioranza che le opposizioni hanno mostrato musi lunghi che non lasciano presagire nulla di buono.
Nella maggioranza che sostiene il neo governatore del Lazio Rocca crescono i musi lunghi. E Nobili si inventa l’inciucio tra Pd e M5S
A far parte dell’ufficio di presidenza, al cui vertice c’è Antonio Aurigemma di Fratelli d’Italia, ci saranno i due vicepresidenti Giuseppe Emanuele Cangemi della Lega e Daniele Leodori del Pd, e i tre consiglieri segretari Micol Grasselli di Fratelli d’Italia, Fabio Capolei di Forza Italia e Valerio Novelli del Movimento 5 Stelle. Una conformazione comprensibile alla luce dei risultati elettorali ma che non è andata giù al Terzopolo.
Il renziano Luciano Nobili, il quale ha rischiato di rimanere a spasso ma è stato salvato dal riconteggio delle schede rientrando tra i consiglieri regionali, ha parlato di inciucio tra Pd e M5S per lasciare il Terzo polo senza sedia: “Ci è dispiaciuto apprendere, all’apertura del Consiglio, della scelta di un esponente del M5S a segretario d’aula, perché siamo stati in coalizione insieme con il centrosinistra durante la campagna elettorale a sostegno di Alessio D’Amato e ci aspettavamo un incontro di coalizione per decidere i primi passi e condurre insieme una attività di opposizione”.
Nobili forse sperava in un destino migliore e per questo ha aggiunto: “Ci sembra una scelta particolare e non si capisce perché riabbracciare subito chi (M5S, ndr) ha fatto vincere la destra, (…) magari è il nuovo corso del Pd” di Elly Schlein. A rispondergli per le rime è il dem Leodori: “Abbiamo rispettato ciò che è sempre accaduto in quest’aula e quindi dei due posti in Ufficio di presidenza spettanti alle due opposizioni che si sono contrapposte al centrodestra, il più importante (quello di vicepresidente, ndr) è andato alla coalizione arrivata seconda (il Pd) e l’altro, comunque importante di segretario d’aula, è andato alla seconda opposizione (M5S). Non è la conclusione di un percorso ma l’inizio di un altro percorso” condiviso all’interno delle forze che intendono contrapporsi alle destre.
Ma se l’opposizione ha i suoi guai, le cose vanno addirittura peggio nella maggioranza. Malgrado la straripante vittoria, aumentano gli scontenti. Così se da un lato c’è il malumore del leghista Cangemi, il quale non ha nascosto la propria amarezza per la mancata elezione a presidente dell’Aula, dall’altro c’è l’Udc che rompe e annuncia l’intenzione di andare verso l’appoggio esterno a Rocca.
Fibrillazioni che dipendono dal fatto che il partito dello scudo crociato si aspettava ben altro trattamento dal governatore, il quale li ha lasciati fuori dal suo esecutivo, come anche dal resto della maggioranza che poteva concedere loro un posto nell’ufficio di Presidenza a titolo di risarcimento ma che non ha voluto farlo. Così, stando a quanto si apprende, l’Udc si limiterà a votare soltanto i provvedimenti messi nero su bianco nel programma elettorale di coalizione mentre non garantirà alcun supporto per tutte le altre iniziative legislative che verranno valutate di volta in volta.