“La vittoria in questa guerra contro la Russia sarà dell’Ucraina”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un videomessaggio pubblicato sui social in occasione del 100mo giorno di invasione da parte della Russia. Zelensky, dunque fa dietrofront. Il giorno prima parlava di una continua avanzata da parte dei russi che stavano man mano prendendo dei territori chiave, poi l’annuncio sui social che sarà l’Ucraina a vincere la guerra.
Ucraina, l’esercito russo sta chiudendo il cerchio in Donbass. Da Zelensky però nessuna apertura a Mosca
Così si è fatto riprendere davanti all’ufficio presidenziale, a Kiev, insieme ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori, tra cui il primo ministro, Denis Shmyhal, ed il capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak. “La nostra squadra è molto più grande. Le forze armate ucraine sono qui. E, soprattutto, il popolo del nostro Paese è con noi”, ha sottolineato Zelensky.
Ma sullo scontro che si sta consumando da più di tre mesi entra nel merito il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak con un tweet: l’Ucraina sta conducendo una “guerra difensiva” e non prevede di attaccare infrastrutture sul territorio della Russia con le armi fornite dagli Stati Uniti, in particolare con i lanciarazzi Himars: “I nostri partner sanno dove vengono utilizzate le loro armi”, ha sostenuto Podolyak, aggiungendo che qualsiasi affermazione secondo la quale vi è l’intenzione di Kiev di attaccare la Russia sarebbe frutto di una “operazione psicologica dei servizi speciali russi”.
Infatti, a suo dire, il principale compito di Mosca è quello di minare la fiducia tra l’Ucraina e gli Stati Uniti. Nel frattempo, da un lato Zelensky su Twitter ringrazia la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel “per le decisioni a sostegno dell’Ucraina”. Ovvero il sesto pacchetto di sanzioni – approvato con non poca fatica – che “aumenta la pressione sulla Federazione russa privandola dei profitti del petrolio”.
Dall’altro lato sul campo di battaglia la situazione è ancora molto critica. Kiev ha annunciato che Mosca ha ora il controllo di un quinto del territorio ucraino, inclusa la Crimea e parti del Donbass annesse nel 2014. Dopo essere state respinte da tutta la capitale, le truppe del presidente Vladimir Putin hanno puntato a catturare l’Ucraina orientale, una mossa che suggerisce che la guerra potrebbe trascinarsi a lungo.
Alcuni dei combattimenti più feroci sono ora incentrati su Severodonetsk nella regione del Donbas, l’80 per cento sotto controllo russo, ma le forze ucraine stanno resistendo. Intanto, rotola un’altra testa al Cremlino. Secondo la Ong Coflict Intelligence Team, il generale Alexander Dvornikov, a capo dell’operazione speciale in Ucraina, sarebbe stato rimosso dall’incarico. Al suo posto, il pari grado Gennady Zhidko.
Il presidente Zelensky ha detto giovedì scorso che le forze ucraine hanno avuto un certo successo nella battaglia per il polo industriale, che si trova nella regione di Lugansk. “Ma è ancora troppo presto, al momento è l’area più difficile”, ha aggiunto. Il bilancio è in continuo aggiornamento. Sono migliaia, infatti, le persone sono state uccise e milioni sono state costrette a fuggire, mentre Zelensky dice che fino a 100 soldati ucraini muoiono ogni giorno sul campo di battaglia.
La fabbrica Azot di Severodonetsk, uno dei più grandi stabilimenti chimici d’Europa, è stata presa di mira dai soldati russi che hanno sparato contro uno dei suoi edifici amministrativi e un magazzino dove era immagazzinato metanolo.