Luca Traini, il 29enne di Tolentino autore della sparatoria contro i migranti, avvenuta il 3 febbraio scorso a Macerata, è stato condannato dalla Corte d’assise a 12 anni di reclusione con l’accusa di strage aggravata dall’odio razziale e porto abusivo d’arma. Oltre alla pena, che coincide con la richiesta della Procura, l’imputato dovrà scontare anche tre mesi di libertà vigilata e dovrà risarcire le parti civili con somme da quantificare in sede civile.
“Si tratta di crimini d’odio commessi da persone schierate per le loro scelte ideologiche di estrema destra e di orientamento razzista” ha commentato, a margine della lettura della sentenza il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio. “Le dichiarazioni spontanee dell’imputato – ha aggiunto il magistrato – dimostrano che è in corso un processo di ravvedimento”. Il magistrato, anche se “non si può essere soddisfatti quando si eroga una pena comunque la Corte ha accolto tutte le richieste del nostro ufficio”, ha espresso soddisfazione per “una sentenza emessa in un tempo ragionevole in presenza di un fatto grave”.
Il 29enne, al momento della lettura della sentenza, “non ha avuto una particolare reazione ed è rimasto tranquillo”, ha raccontato il suo legale, l’avvocato Giancarlo Giulianelli. “La sentenza – ha aggiunto il legale di Traini annunciando il ricorso in appello – ci sta per questo tipo di reati. La cosa più importante sono le sue dichiarazioni. Ha espresso idee con le quali conferma di avere sbagliato. Quello che ha scritto (e letto in aula, ndr) – ha concluso Giulianelli – lo ha fatto per se stesso e per i suoi cari”.