Le mimose non bastano più. Come non basta più il pur importante metoo. Perché alla denuncia, giusta e coraggiosa, dell’anche io ho subito molestie, ora si aggiunge la voglia di fare, di essere presenti. A cominciare dal mondo dell’editoria. Questo è lo spirito che animerà Feminism, la prima fiera dell’editoria delle donne in Italia, che aprirà ovviamente l’otto marzo presso la Casa Internazionale delle Donne, a Roma. “Moltissime presentazioni ed eventi confermano il protagonismo, il sapere e le competenze delle donne in un settore di cui siamo le maggiori consumatrici e lettrici, fin da bambine”, dicono le organizzatrici. Già a partire dal nome, d’altronde, è evidente lo spirito: il termine feminism è stato indicato come “Parola dell’anno 2017” nel dizionario Merrian-Webster, la parola più pronunciata e spiegata, anche a causa delle molteplici denunce sulla disparità politica, economica e sociale dei sessi. Ed è anche a partire dall’editoria e dalla cultura che si può far chiarezza sul mondo che si cela dietro questa parola. Una parola di lotta ed uguaglianza, di giustizia e parità. Tanti gli eventi in programma dall’otto fino all’undici marzo. E si comincia con i nomi pesanti, vista la partecipazione della scrittrice Lidia Ravera che farà da apripista alla fiera, che poi continuerà con l’appuntamento dedicato al numero di “DWF” (DonnaWomanFemme) che affronta la delicata e complessa situazione in cui si trova la Casa Internazionale delle Donne e si chiude con un dibattito sullo stato dell’arte del femminismo: dai successi alle questioni aperte. Ma al centro degli appuntamenti ci saranno, ovviamente, libri e case editrici che pongono al centro delle loro politiche la questione di genere, a cominciare da Fandango e MinimumFax.
Libri, denunce e cambiamento – “Affinché il libro emerga come strumento principe per la crescita e la diffusione della coscienza culturale delle donne – dicono ancora le organizzatrici – un fitto calendario di eventi affronta temi storici e di estrema attualità come l’eco-femminismo, testimonianze di detenute e agenti di polizia penitenziaria, l’emblematica storia delle donne nei manicomi dell’Italia fascista, le relazioni con le scrittrici migranti dal mondo arabo, il lesbismo e i diritti delle donne spiegati alle bambine”. A discuterne e confrontarsi, ci saranno Maria Rosa Cutrufelli, Cecilia D’Elia, Ilaria Drago, Alessandra Pigliaru. Di particolare interesse saranno le presentazioni di ManifestoLibri: una si avvale della presenza di Asia Argento e Miriana Trevisan e l’altra dell’edizione aggiornata dello storico libro degli anni ‘70 L’Infamia originaria di Lea Melandri. Per non parlare di due attualissimi casi editoriali, di cui si parlerà: Bellissime di Flavia Piccinni, da cui è nata una battaglia anche politica dato che sono state presentate due interrogazioni parlamentari e un disegno di legge (poi caduto nel vuoto) per controllare il mondo delle baby miss, spesso esposto al rischio di sfruttamento minorile, e Scum, manifesto per l’eliminazione dei maschi di Valerie Solanas, pubblicato nel 1967 e per la prima volta tradotto integralmente in Italia. E non mancheranno le mostre, come quela sull’editoria a firma di donne, femminista e lesbica degli ultimi 50 anni.