La riduzione delle tasse passa per la lotta all’evasione fiscale. Peccato che questa, considerando la diffusione del fenomeno in Italia, procede a rilento e con risultati ritenuti “incoerenti” con la dimensione del sommerso, soprattutto perché gli strumenti a disposizione dell’amministrazione sono ancora del tutto inadeguati.
Questo l’allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino (nella foto), illustrando la Relazione sul Rendiconto generale dello Stato (qui il documento). Per riuscire ad arrivare al cambio di passo tanto auspicato è necessaria “una strategia coordinata e costante di contenimento dell’evasione basata sull’uso delle moderne tecnologie informatiche e telematiche, sull’ampliamento dei pagamenti tracciati, sull’applicazione della ritenuta d’acconto e sull’azione di supporto all’adempimento e di controllo svolta dall’Amministrazione fiscale” ha spiegato Carlino.
In particolare, come sostenuto nella Relazione, è necessario il pieno utilizzo “di uno strumento di indagine particolarmente efficace qual è l’Anagrafe dei rapporti finanziari”. Durante la relazione, il presidente della Corte dei Conti ha parlato anche di Recovery plan, ritenuta “una grande opportunità” per finalizzare investimenti e spesa “buona”, tenendo lontana la spesa “cattiva”. come già raccontato dal premier Mario Draghi Fondi che porteranno il Paese a crescere ma che dovranno, appena sarà possibile, contribuire anche a garantire la necessaria riduzione del debito il cui rientro “sarà meno gravoso”.