La Sveglia

L’oro che non luccica

Il programma “Investor Visa for Italy” non decolla. Un flop che il governo Meloni preferisce non sbandierare

L’oro che non luccica

Pippo Russo su Domani racconta il fallimento del progetto di cittadinanza “per ricchi” voluto dal governo Meloni. Doveva essere l’arca dell’alleanza tra migranti di lusso e una nazione alla ricerca di investimenti. Si è rivelato un deserto di cifre, impolverato dalla comparazione con i più efficienti programmi europei. L’Italia, fanalino di coda anche quando si tratta di attrarre milionari, registra numeri imbarazzanti: il 2024 si chiuderà con appena 11,25 milioni di euro, un’elemosina rispetto ai 921 milioni del Portogallo nel 2016.

La promessa di un passaporto d’oro in cambio di investimenti è naufragata tra requisiti elevati e un disinteresse palpabile. Eppure, il governo Meloni, che ama il pugno duro sui migranti meno fortunati, appare straordinariamente discreto quando si parla di questi viaggiatori economici. La trasparenza è svanita, sostituita da un silenzio impenetrabile che protegge più i fallimenti del programma che i dati sensibili.

Dal 2022, unico anno di pubblicazione dei dati sotto il governo Draghi, le cifre languono. Gli investimenti in titoli di stato sono spariti, mentre quelli in startup e imprese arrancano. Gli Usa e il Regno Unito, principali mercati di riferimento, contribuiscono con numeri risibili. E il Sud Italia, sempre marginalizzato, riceve briciole rispetto a Milano o Roma. I ricchi non abboccano al flauto magico di Meloni. 

C’è un aspetto ironicamente tragico in tutto questo. Mentre si erigono muri contro chi scappa da guerre e miserie, si stendono tappeti rossi per chi arriva con capitali che, però, raramente varcano davvero le soglie del nostro sistema economico. Ma, si sa, il silenzio è d’oro. Più del visto.