Altre cinque ore di interrogatorio per la madre del piccolo Loris, Veronica Panarello. La donna dalla scorsa notte si trova in stato di fermo con le accuse di omicidio aggravato e occultamento di cadavere del figlioletto di otto anni. Dopo aver risposto alle domande dei pm, senza alcuna ammissione di colpe, ora la donna è stata trasferita nel carcere di Piazza Lanza a Catania. La polizia scientifica ha prelevato anche il dna della donna per effettuare confronti comparativi con altri campioni isolati in precedenza nel corso delle indagini. La donna al momento è l’unica indagata, quindi sembra essere stata esclusa la pista che parlava di due killer. “Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino”, questa la difesa di Veronica davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall’accusa di aver ucciso il figlio. Non ci sono commenti da parte della famiglia che si è chiusa nel silenzio e nel duplice dolore.
Troppi i punti oscuri da chiarire. A convincere la procura sui gravi indizi a suo carico l’automobile della donna ripresa dalla telecamera dell’azienda agricola all’ingresso della strada che porta al Mulino Vecchio, il luogo del ritrovamento del cadavere, la mattina di sabato 29 novembre. Come la ricostruzione di quei 36 minuti di buio totale di quella mattina non hanno convinto gli inquirenti.