Un tampone su sette dà ormai esito positivo. Questo il quadro preoccupante che emerge dal monitoraggio sull’andamento del Covid-19 in Italia. Ieri, come ogni lunedì per via del cosiddetto effetto weekend, è diminuito il numero di positivi e allo stesso tempo è notevolmente calato anche quello dei test effettuati. Ma sono comunque aumentati morti e ricoveri, compresi quelli in terapia intensiva. E per dare meglio la misura della situazione è sufficiente notare che il numero di contagi in una settimana è raddoppiato.
Difficili ormai in diverse, zone, a partire dalla Lombardia che torna ad essere la regione più colpita dalla pandemia, gli stessi tracciamenti. “Laddove il sistema non sia pronto, meglio fermarsi 14 giorni, prendere fiato, organizzarsi meglio, e ripartire. Ma l’Italia è pronta, forse ci saranno delle aree che non saranno pronte e potranno essere sotto pressione. In quel caso sarà giustificato un lockdown circoscritto ma non servirà un lockdown generale”, ha comunque ribadito il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri. E sulla stessa linea si è espresso il premier Giuseppe Conte.
IL DATO. Dal bollettino diramato ieri dal Ministero della salute emerge che i nuovi positivi sono 9.338 a fronte degli 11.705 di domenica, e che sono stati fatti 98.862 tamponi, 48mila in meno del giorno precedente. I casi totali dall’inizio dell’epidemia sono diventati così 423.578, sono aumentati i decessi, che sono stati 73 a fronte dei 69 di domenica, per un totale di 36.616, e in terapia intensiva ci sono ormai 797 pazienti, altri 47 ieri, due in più del giorno precedente, mentre i ricoveri ordinari sono ben 7.676, 545 in più ieri, mentre domenica si erano fermati a 514. Diminuisce inoltre il numero dei guariti. Ieri ne sono stati registrati 1.498 oggi a fronte dei 2.334 delle 24 ore precedenti, per un totale di 252.959.
Il numero infine delle persone attualmente positive è cresciuto di altre 7.766 unità ed è ora di 134.003, 125.530 in isolamento domiciliare, 7.174 in più rispetto a domenica. La situazione più critica è appunto quella della Lombardia, con 1687 nuovi casi, seguita dalla Campania con 1593, dalla Toscana con 986 Toscana e dal Lazio con 939. E proprio in Lombardia, nella riunione di ieri pomeriggio della Commissione di inchiesta sull’emergenza Covid-19, è stato condiviso il programma di lavoro.
L’ANALISI. In base allo screening compiuto dall’Istituto superiore di sanità, più di 7 malati di Covid su 10 in Italia hanno pochi o nessun sintomo, mentre il 7,3% sono i casi più gravi, con lo 0,7% che ha un quadro clinico critico. Il 55,9%, andando più nello specifico, risulta asintomatico, il 15,7% pauci-sintomatico, il 21,2% ha sintomi lievi, il 6,6% sintomi severi e lo 0,7% presenta appunto un quadro clinico critico. Il 91,2% dei malati si trova inoltre presso il proprio domicilio, mentre l’8,4% è ospedalizzato e di questi il 9,2% è in terapia intensiva.
Per quanto riguarda invece l’età dei contagiati, guardando al periodo che va dal 28 settembre all’11 ottobre, il 17,3% ha tra 0 e 18 anni, il 47,1% tra i 19 e i 50 anni, il 24,2% tra i 51 e i 70 e l’11,3% più di 70 anni. Il 31,6% dei casi sono stati infine riscontrati con attività di screening, il 30,5% con contact tracing e il 30,6% riguarda pazienti con sintomi, scoperti perché avevano disturbi e dunque fuori dalla rete di tracciamento e controllo. Del 7,3% non è infine nota l’origine, mentre i casi importati, legati dunque agli arrivi dall’estero, sono ormai solo il 2,4%.