Nicola Di Marco, capogruppo M5S al Pirellone, i tagli alla spesa del Governo Meloni hanno lasciato Regione Lombardia senza soldi, è davvero così?
“È così. Quello guidato da Meloni e Salvini doveva essere il governo dell’autonomia è diventato quello dei tagli ai bilanci delle Regioni. I tagli per il 2024 hanno causato una compressione del Bilancio di previsione 2024 – 2026 della Regione Lombardia di almeno 70 milioni di euro, solamente per la prima annualità. Numeri che stanno costringendo la stessa maggioranza a rimangiarsi parecchie promesse fatte ai territori”.
Quali sono le voci di spesa che hanno risentito di più dei tagli imposti dal Governo?
“In pratica il governo ha ordinato e Regione Lombardia ha eseguito applicando tagli con l’accetta in maniera lineare a tutte le voci di spesa. Dimostrando ancora una volta la totale incapacità di visione di questa Giunta. Per intenderci hanno tagliato sulla sicurezza, sull’antimafia, sulla cultura, sulla scuola: indistintamente. A ciò si aggiungono le rimodulazioni dei fondi Pnrr”.
Le opposizioni hanno presentato migliaia di emendamenti, dobbiamo aspettarci tre giorni di battaglia in Aula?
“Insieme ai colleghi d’opposizione abbiamo preparato una vera e propria contromanovra i cui contenuti saranno presentati il prossimo lunedì. Ci prepariamo ad affrontare tre giorni di battaglia, al termine dei quali sapremo se per i consiglieri del centrodestra lombardo valgono di più gli ordini di partito che arrivano da Roma o gli interessi dei lombardi”.
Come Movimento Cinque Stelle avete presentato numerose proposte…
“Continuiamo a portare in Consiglio regionale le questioni che il centrodestra ignora: i problemi economici delle persone comuni, la sicurezza sul lavoro, la salute, l’ambiente e la legalità. Abbiamo chiesto che, come già avviene in altre Regioni, anche in Lombardia sia introdotto il Reddito energetico, che consiste nel fornire sostegni economici ai nuclei familiari con reddito Isee basso per l’acquisto di pannelli solari o altri dispositivi per la produzione di energia pulita attraverso la quale ridurre i costi dei propri consumi energetici e alimentare la transizione ecologica. Nel 2021 la povertà energetica in Lombardia ha colpito circa 230mila nuclei familiari. Un’altra proposta è quella del salario minimo regionale, ovvero controlli affinché sia verificato che i dipendenti delle aziende aggiudicatarie di gare o di affidamenti indetti da Regione Lombardia nonché Enti, Aziende e Società partecipate (direttamente o indirettamente) dalla stessa, ricevano una retribuzione equa. In Lombardia oltre il 10% dei lavoratori sono working poors, avviare un monitoraggio dei salari negli appalti pubblici sarebbe un bel segnale dopo la bocciatura del salario minimo in parlamento. Inoltre, nei prossimi giorni il centrodestra nominerà i nuovi vertici della sanità lombarda, una partita che sta dilaniando la maggioranza. In sede di bilancio presenteremo un atto per chiedere che la discrezionalità politica di queste nomine sia limitata e che i criteri che orientano le scelte siano quelli del merito e della competenza, non le logiche di spartizione politiche o l’appartenenza ai partiti”.
Fa particolarmente effetto leggere i numeri relativi alle risorse sottratte al contrasto alla mafia.
“Un segnale orribile quello dato dalla destra, in merito al quale in questi giorni si è espressa la Presidente della Commissione regionale Antimafia, Paola Pollini, pretendendo da Fontana e dal centrodestra l’immediato ripristino delle risorse sottratte. Se però la maggioranza decidesse di proseguire sulla strada intrapresa, andrebbe a minare alcuni dei fondamenti stessi delle politiche antimafia: i beni confiscati, che rappresentano il presidio tangibile della presenza mafiosa sul territorio lombardo e di come le Istituzioni possano vincerla, e i fondi per le campagne formative contro l’usura e il racket e l’educazione alla legalità che, vorrei ricordare, è una delle quattro competenze della Commissione Speciale”.