Sbeffeggiati sul loro stesso canale Telegram (leggi articolo) da cui assicuravano l’inizio della rivoluzione e auguravano gravi malattie ai vaccinati. Confondendo per l’ennesima volta la vita virtuale con quella reale, sfogando bassi istinti sui soliti social e poi restando rintanati nelle loro case alla vista della prima pattuglia di polizia, ieri i No vax e No pass hanno fatto flop. Nelle stazioni ferroviarie che promettevano di bloccare si sono ritrovati in pochissimi, appena due persone solo a Napoli, e dopo tanto rumore sul canale “Basta dittatura”, diventato anche oggetto di indagini, proprio in quello spazio agli agitatori è stato sbattuto in faccia il loro clamoroso fallimento. Tanta però su quel canale la violenza verbale, specchio di un pezzo inquietante di Paese.
LE PREMESSE
Gli intenti erano bellicosi. Scegliendo come simbolo la svastica nazista, con sopra la scritta basta dittatura, gli amministratori del canale e i tanti No Vax e No Pass aderenti hanno rilanciato fino al primo pomeriggio di ieri le solite teorie complottiste, frutto di profonda ignoranza, ma a tratti anche di pericolosa manipolazione. Hanno messo alla gogna i virologi, partendo da Matteo Bassetti, con tanto di fotomontaggio con il medico a testa in giù a piazzale Loreto, e i giornalisti. Hanno urlato alla dittatura e assicurato che il blocco dei treni, in 53 stazioni delle principali città, sarebbe stato solo l’inizio. “Avanti tutta finché la dittatura non sarà distrutta! Non ci fermiamo finché non vediamo tutti i criminali della dittatura in galera”, hanno scritto. Di più: “Scrivete nei commenti tutti i contatti, telefono, indirizzo della merda criminale”. Hanno anche puntato il dito contro l’Università di Trieste e contro il sottosegretario Pierpaolo Sileri.
E hanno stilato anche un calendario delle proteste con cui paralizzare l’Italia: ieri le stazioni, oggi le sedi delle Regioni, per protestare “contro il passaporto schiavitù, contro gli obblighi vaccinali, contro la truffa Covid e contro la dittatura instaurata”, il 3 settembre blocco dei treni, il 4 cortei, il 5 un bel giorno di riposo e il 6 uno sciopero generale e una protesta davanti al Parlamento. Sembravano decisi e si atteggiavano a temibile esercito. “è solo l’inizio bisogna passare alle autostrade. Il motto è bloccare il Paese”, sosteneva Bartolomeo. Tra una citazione di Hitler e una di Mussolini, Diego arrivava poi persino a inneggiare ai corleonesi, come Diego: “Io dico da siciliano che per loro ci vuole Palermo 1992, ci vuole la Sicilia che faceva tremare tutti, che scannavano tutti quanti, questo ci vuole per loro, per sti bastardi”.
LA REALTA’
Odiatori seriali sui social, ma pulcini bagnati quando, anche in forma pacifica, si tratta di scendere in piazza, metterci la faccia e manifestare. Tanto che, tra un invito e l’altro a non lasciarsi andare alle violenze per non dare pretesti per interventi repressivi, un tale Davide invitava tutti, arrivati nelle stazioni ferroviarie, a farsi scudo con donne e bambini: “Se possibile donne e bambini schierati in prima linea”. Dopo gli ennesimi insulti a chi responsabilmente si è vaccinato e ha cercato di evidenziare le assurdità delle tesi antiscientifiche dei “laureati all’università della vita”, come “ti meriti una trombosi” o “tra un paio d’anni rideremo quando avranno cancro e Sla”, diventato evidente che la protesta è stato un flop è scattato un imbarazzante silenzio dei No Vax e No Pass. E il canale Telegram della rivolta? Inondato di sberleffi. Gli odiatori seriali del resto resteranno tali e i vaccinati continueranno a proteggere pure loro dal Covid.