L’Ocse sforbicia ancora il Pil. E sul welfare va sempre peggio

Nel 2024 la spesa privata per la salute e l’assistenza ai disabili ha toccato i 5.400 euro a nucleo familiare

L’Ocse sforbicia ancora il Pil. E sul welfare va sempre peggio

Non arrivano buone notizie sul fronte della crescita. In Italia e nel resto del mondo. Il Pil della zona Ocse è cresciuto di appena lo 0,3% nel quarto trimestre 2024, in calo rispetto allo 0,5% del trimestre precedente: è quanto riferisce la stessa Ocse. Contrazione della crescita anche nel G7, dove il Pil passa dallo 0,5% del terzo trimestre allo 0,4% del quarto trimestre.

L’Italia sconta una crescita nulla sia nel terzo che nel quarto trimestre. Nel terzo trimestre il dato italiano è stato il peggiore tra tutti i paesi del G7, nell’ultimo peggio di noi hanno fatto Germania e Francia. E anche per il 2025 le cose non promettono bene.

La crescita e asfittica ovunque ma il mondo pensa a spendere per le armi

Eppure a fronte di una crescita asfittica, il mondo, l’Europa e l’Italia, non pensano ad altro che a investire di più nelle spese per la Difesa. “Sono in contatto in modo molto attivo con quei Paesi che non sono ancora arrivati al 2% del Pil in difesa (tra cui l’Italia, ndr), perché dovranno farlo entro l’estate: se non reagiscono alle mie telefonate, ho detto, dovranno poi reagire a quelle di una certa persona che sta a Washington…”, ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte.

La Commissione europea lavora sullo scorporo delle spese per la Difesa dal Patto di stabilità. E il Financial Times rivela che la stessa Commissione sta lavorando a un piano per dirottare i fondi non spesi del Recovery Fund per l’industria della difesa. Insomma stiamo passando sempre più dal welfare al warfare.

Il nostro welfare intanto fa acqua da tutte le parti

Secondo il Rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), presentato ieri a Roma, la spesa privata degli italiani per il “welfare familiare” (salute e assistenza ad anziani e disabili) nel 2024 è stata di circa 138 miliardi di euro, ovvero quasi 5.400 euro per ciascun nucleo.

Un impegno consistente, che colma il vuoto lasciato in molti settori dall’intervento pubblico, anche se la Penisola è al secondo posto in Europa per la spesa sociale: circa 620 miliardi di euro, pari al 30% del prodotto interno lordo, di cui però la metà va alle pensioni mentre meno del 20% va al welfare.

Il Rapporto analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, ovvero l’insieme dei servizi sociali di competenza dei Comuni che comprendono l’assistenza verso anziani, famiglie e soggetti minori in stato di bisogno, disabili, soggetti affetti da dipendenza, indigenti, persone emarginate dal lavoro.

Grave la situazione delle famiglie con disabili

“Povertà e disuguaglianza, che i servizi di welfare sono chiamati a limitare, stanno peggiorando: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza, mentre quasi il 10% della popolazione è in difficoltà”, scrive Fps in una nota.

Particolarmente grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale. La ricerca segnala che negli ultimi tre anni una quota significativa (oltre il 67%) di chi ha richiesto assistenza ha incontrato difficoltà o impossibilità di accesso ai servizi del welfare territoriale.

La ricerca segnala la disomogeneità della spesa, con una crescente disparità territoriale tra Nord e Sud, tra aree urbane e periferiche, e tra zone interne e non. L’attuale sistema di welfare non è ben visto dagli italiani. Solo il 38% dei cittadini promuove le politiche per la lotta alla povertà e al disagio sociale.

Il richiamo dell’Upb sulla qualità delle risorse e su come vengono erogate

“L’Italia si è impegnata su un percorso di consolidamento” dei conti pubblici “significativo e prolungato. Questo impegno riduce gli spazi di manovra nel medio termine” sul sistema di welfare, ma “il problema non è solo la quantità di risorse disponibili ma anche la loro qualità e come vengono erogate. Una criticità che riguarda l’offerta del welfare è la frammentazione nell’uso e nella distribuzione delle risorse pubbliche”, ha detto la presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari.

“Solo crescendo potremo garantire risorse adeguate e pensioni, sanità, istruzione e assistenza sociale”, ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. E al momento dal fronte della crescita non arriva nulla di buono.